Maierato, lavori commissionati per telefono: si infiamma il dibattito politico
Botta e risposta tra sindaco e opposizione dopo l'articolo del Vibonese che ha portato alla ribalta un vecchio episodio ora oggetto di un esposto presentato alla Dda di Catanzaro
di Alessia Bausone
Non si sono fatte attendere le reazioni fumantine della politica locale al nostro articolo dal titolo “Maierato, lavori pubblici commissionati per telefono: il caso finisce alla Dda di Catanzaro”. Un episodio che risale al 2008 ma emerso solo ora a seguito della conclusione di una battaglia legale che ha visto il Comune, oggi guidato dallo stesso ex legale dell’ente Giuseppe Rizzello soccombere in giudizio, condannato a pagare oltre 12mila euro.
Il primo ad intervenire è stato il sindaco Giuseppe Rizzello che dalla pagina del Comune di Maierato ha diramato un comunicato in cui parla esplicitamente di «millantati antichi conflitti di interesse tra gestione della res publica e interessi privati» e chiama in causa il gruppo di opposizione “Maierato in Movimento”, reo a suo dire di arrogarsi «il diritto di coinvolgere, in una oramai logorroica e individuale opera di caccia alle streghe, persone del tutto estranee alle dinamiche e responsabilità politiche, brave madri di famiglia lontane dalle attività di governo i cui nomi si ritrovano esposti alla pubblica critica per soddisfare i desideri di visibilità e rivalsa dei tre consiglieri di opposizione». Per il sindaco «una caduta di stile che soverchia i binari comportamentali della correttezza».
L’opposizione, rappresentata dai consiglieri Giuseppe Malta, Danilo Silvaggio e Gregorio Barbieri, a sua volta, ha rilanciato: «Ogni accusa nei nostri confronti è diretta esclusivamente a strumentalizzare il nostro ruolo, indicando in noi il nemico a cui addossare ogni colpa, nel maldestro tentativo messo in atto dalla maggioranza per distogliere l’attenzione da sé stessa» parlando di «una scottante vicenda in cui il Sindaco Giuseppe Rizzello è coinvolto fino al collo».
Nell’incalzare il sindaco, il gruppo di “Maierato in movimento” gli pone pubblicamente dei quesiti, tra i quali: «Come mai al primo Consiglio Comunale da Lei presieduto, nell’ultimo dell’anno, all’ordine del giorno vi è stato il riconoscimento del debito fuori bilancio riguardante questa vicenda? Si ricorda che in quel Consiglio Comunale i suoi stessi Consiglieri hanno palesato perplessità sulla vicenda chiedendoLe ulteriori approfondimenti? Si ricorda che abbiamo chiesto di mettere a verbale la trasmissione degli atti alla Procura e alla Corte dei Conti dicendo che tale debito riconosciuto riguardava un lavoro effettuato senza nessuna pubblica utilità e senza che vi sia uno straccio di carta negli uffici che ne attesti l’esecuzione? Diciamo una cosa sbagliata se affermiamo che all’epoca dei fatti era Lei l’avvocato difensore nominato dal Comune di Maierato per difendere la causa riguardante questa vicenda di cui parla l’articolo? Diciamo una cosa sbagliata affermando che in quella occasione Lei non ha mantenuto l’impegno preso in prima persona con tutto il Consiglio Comunale (compresi i suoi stessi Consiglieri) individuando il responsabile di quegli atti per inviare il tutto alla Procura?»
In attesa delle risposte, il prossimo Consiglio comunale, che sarà convocato a breve, si preannuncia altrettanto infuocato.