Muro della Don Bosco, l’opposizione: «Che fine ha fatto la carta dei valori?»
I consiglieri dei gruppi di minoranza (tranne il Pd) attaccano nuovamente la Giunta per la mancata interlocuzione con le parti in causa: «Prevalso il vecchio adagio: “si fa come dico io”»
«Rimaniamo esterrefatti. Si spendono soldi per opere non urgenti a discapito delle tantissime criticità ed emergenze che attanagliano il territorio comunale. Ma allora la Carta dei valori approvata dal Consiglio comunale e vanto della maggioranza che fine ha fatto? Si parlava in quel documento di sinergie e collaborazione inter-istituzionale. Qui, addirittura, sembrerebbe essere mancata finanche la comunicazione/informativa dell’intervento alle istituzioni scolastiche dello Stato, cosa gravissima perché fuori da ogni logica di democrazia partecipata».
Il riferimento è alla mancata interlocuzione del Comune di Vibo Valentia con la dirigente scolastica della Don Bosco, e con tutti gli attori parte in causa, in merito al progetto di abbattimento di una porzione del muro di cinta dell’istituto. Ad attaccare nuovamente la Giunta sulla questione sono i consiglieri d’opposizione Giuseppe Policaro e Marco Miceli (Vibo democratica), Lorenza Scrugli (Vibo da vivere), Loredana Pilegi (Vibo prima di tutto), Pietro Comito (Concretezza), Silvio Pisani (M5S) e Laura Pugliese (Misto).
«E le associazioni ed i comitati dei genitori?» si chiedono ancora. «E i consiglieri comunali rappresentanti dei cittadini? Chi è stato consultato? Dove sono i verbali delle riunioni partecipative effettuate dall’Amministrazione comunale anche con gli stakeholder? E i cittadini? Cittadini che a gran voce stanno manifestando il loro dissenso attraverso una petizione che ha già raccolto in poche ore tantissime adesioni. Qui sembrerebbe aver prevalso il vecchio adagio: si fa così perché lo dico io. Poi, forse, vi spiegheremo il perché. Se fosse così – scrivono i consiglieri d’opposizione -, l’unico muro da abbattere in questa città sarebbe quello dell’ipocrisia, quello sì, presidiato con i comportamenti da quei governanti che dicono una cosa per poi farne un’altra. Attendiamo il nuovo prefetto cui chiederemo di farsi garante innanzi ai cittadini di quei valori tanto proclamati e rimasti fino ad ora solo sulla carta».