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Intervista alla libraia tropeana Chiara Condò: «Sogno di tornare nelle scuole ed educare alla lettura»

«Quando ho aperto mi sono posta l'obiettivo di raggiungere soprattutto i non lettori, chi per pigrizia o mancate occasioni non aveva ancora scoperto il piacere di leggere»

Intervista alla libraia tropeana Chiara Condò: «Sogno di tornare nelle scuole ed educare alla lettura»

Otto anni fa la libraia Chiara Condò apriva i battenti della sua attività, “Il pensiero Meridiano”, con l’idea di creare a Tropea un luogo in cui far sentire tutti sempre accolti. Una sfida che l’ha portata ad intraprendere una strada difficile in Calabria: rendere la libreria parte integrante della società e, perché no, un luogo di ritrovo. Il primo passo da compiere era quindi lavorare su un doppio binario mantenendo sì l’immagine di Tropea come luogo prevalentemente turistico ma, al contempo, divenire luogo di fiducia, punto di ritrovo sempre aperto per tutti i residenti e, soprattutto, durante il periodo invernale.

Chiara, intorno alla tua libreria si è indubbiamente creato molto fermento grazie anche agli innumerevoli incontri di lettura e alle tante attività collaterali che hai strutturato. Ma c’è una fetta di popolazione che ha risposto maggiormente ai tuoi stimoli?

«Volevo fortemente che la libreria fosse un luogo accogliente per tutti: lettori e non, giovani e adulti, residenti e turisti. In una cittadina turistica la capacità di accogliere è una qualità fondamentale, almeno quanto l’entusiasmo in libreria. Sento che i ragazzi hanno un rapporto molto speciale con la libreria, di complicità, libertà e confidenza, e vengono a cercare tra gli scaffali non solo storie altrui, ma soprattutto la propria».

Nel corso del tempo credi che il numero di lettori locali sia andato crescendo?

«Dico sempre che ora, a distanza di quasi dieci anni dall’apertura, mi piacerebbe realizzare un sondaggio proprio per capire se le abitudini di lettura siano cambiate e come. A pelle posso dire che sì, Tropea è una cittadina di lettori, sempre alla ricerca della bellezza».

Che tipo di stimoli ci sono alla base di questa evoluzione?

«Quando ho aperto mi sono posta l’obiettivo di raggiungere soprattutto i non lettori, chi per pigrizia – o mancate occasioni – non aveva ancora scoperto il piacere di leggere. Negli ultimi anni mi sono concentrata sugli adulti e sui progetti online – complice anche la pandemia -, ancora prima invece sugli adolescenti e i bambini. Cerco di tenere le orecchie aperte per captare i bisogni della comunità e creare occasioni a partire dai suoi spunti».

Volendo un po’ mappare il flusso di presenze turistiche su Tropea quest’anno, quali nazioni hanno fatto capolino nella tua libreria?

«La mia libreria è un porto di mare e questo si riflette sulla selezione di libri tra gli scaffali: oltre alla storica presenza tedesca, svizzera e austriaca, c’è un massiccio afflusso di statunitensi, canadesi, australiani e inglesi, così come gli olandesi e i finlandesi, che da qualche anno popolano la costa. Mi piace moltissimo lavorare con il turismo straniero e in libreria ho un ampio settore dedicato ai testi in almeno cinque lingue. Da questo punto di vista, vivere e lavorare a Tropea è un privilegio. Mi sento come una spugna che cerca di assorbire tutti i loro racconti, imparando da loro modi di vedere e pensare diversi».

Archiviata l’estate, quali attività fervono in libreria?

«A breve ripartiranno tutti i gruppi di lettura della libreria: due online con ospiti speciali – uno dedicato alla narrativa e uno alla saggistica -, uno in presenza per adulti – in collaborazione con alcune strutture del territorio – e uno in presenza per gli adolescenti. Partecipiamo a “Staffetta Librai”, un progetto attraverso cui raccontiamo i libri prima della loro uscita e realizziamo, insieme ad altre nove librerie italiane, gruppi di lettura con gli autori. Partecipiamo inoltre a “Storia confidenziale dell’editoria italiana” ideato dalla libreria Nina di Pietrasanta e che consiste in un insieme di lezioni tenute da professionisti del libro e scrittori su alcuni grandi classici dall’avventurosa storia editoriale».

Parlando di futuro, quale sarà il tuo prossimo obiettivo?

«Tornare nelle scuole dell’infanzia: una delle gioie più grandi e semplici, per me, resta leggere ai bambini. Per anni ho realizzato cicli di letture animate all’interno del Cottolengo di Tropea e i risultati sono stati incredibili. Questo è quello che voglio fare: educare alla lettura nella maniera più semplice e immediata».

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