«Riapriamo l’ospedale di Soriano». Petizione popolare dei sindaci dell’Alto Mesima
Annunciano battaglia i primi cittadini di Soriano, Sorianello, Gerocarne e Dasà. «Ma quale ospedale da campo? Le strutture nel vibonese ci sono, basta solo reclutare medici e infermieri»
Sul piede di guerra i sindaci dell’Alto Mesima che hanno avviato una petizione popolare per chiedere la riapertura dell’ospedale di Soriano Calabro da trasformare in centro Covid. La richiesta, partita sui social, in poche ore ha raggiunto quasi 900 firme. In particolare i primi cittadini di Soriano, Sorianello, Gerocarne e Dasà contestano la decisione del presidente della Regione Calabria Nino Spirlì di allestire a Vibo un ospedale da campo.
«Un’altra inutile e costosa bruttura che, finita l’emergenza, sarà smantellata» denuncia il primo cittadino di Soriano che aggiunge: «Le tende, oltre che poco dignitose, sono anche un enorme spreco di energie e soldi pubblici. Abbiamo strutture idonee come l’ospedale di Soriano. Perché non utilizzarlo?».
Quasi interamente smantellato un decennio fa, il nosocomio di Soriano ospita oggi una residenza per anziani. Al piano terra l’ufficio ticket e gli ambulatori di riabilitazione, cardiologia e dialisi. Funzionano due volte a settimana. Ambulatori retti dai medici dello Jazzolino che fanno la spola pur di mantenere attivo un presidio sanitario che serve la popolazione delle serre vibonesi. Favorevole all’apertura dell’ospedale di Soriano anche Raffaele Scaturchio: «Che senso ha – dice il sindaco di Dasà – allestire un ospedale da campo se abbiamo strutture idonee già predisposte per l’accoglienza dei malati. Strutture dotate di tutti i comfort, dalle sale operatorie alle stanze per la degenza, dall’ossigeno ai servizi igienici, fino al riscaldamento e agli ascensori. Tutti perfettamente funzionanti». Gli fa eco il primo cittadino di Gerocarne: «L’ospedale di Soriano deve essere riaperto. La nostra – afferma Vitaliano Papillo – non è una battaglia politica, ma è una battaglia di civiltà in un momento di emergenza sanitaria».
Per Vincenzo Bartone «la vera emergenza è il personale medico ed infermieristico, non le strutture che invece ci sono, ma sono state lasciate in totale stato di abbandono». Da qui la proposta di riattivare gli ospedali dismessi. «L’ospedale di Vibo sta implodendo, causa emergenza Covid, non c’è tempo da perdere» conclude Vincenzo Bartone. Un appello che i sindaci dell’Alto Mesima rivolgono al presidente del Consiglio, al ministro della Salute, al presidente della Regione Calabria facente funzioni e al commissario dell’Asp di Vibo Giuseppe Giuliano, affinché valutino la possibilità di aprire strutture adeguate come Soriano e Nicotera. Due ospedali funzionali, ma dismessi.