A Soriano la più antica Cumprunta della Calabria con 3 secoli e mezzo di storia. Il priore Margiotta: «Tutto ebbe inizio nel 1665…»
Solo nel 1700 si allargò agli altri comuni vibonesi dove è più nota come Affruntata. Margiotta: «Anche via Roma fu progettata per ospitare questo evento»

Tradizioni mai perdute, forti quanto le antiche radici che le costituiscono. Da sempre la Pasqua è un incontro tra il Sacro e il terreno, due mondi uniti dalla cosiddetta cumprunta. Un appuntamento, questo, che ripercorre le tappe della resurrezione di Cristo e il conseguente incontro con la Madonna. Un evento di fede che ogni anno si rinnova e che a Soriano Calabro è divenuto quasi un’identità tangibile.
La più antica Cumprunta calabrese
E proprio nella mattinata dell’imminente domenica molti paesi, vibonesi e non, celebreranno la Pasqua con la classica Cumprunta (o Affruntata) e il comune di Soriano Calabro non fa eccezione. Un credo infrangibile quello sorianese e che parte da lontano, basti pensare che proprio la cumprunta di Soriano è la più antica in assoluto nella provincia di Vibo Valentia e della Calabria, come certificato anche dalle ricerche dello storico sorianese Martino Battaglia e testimoniate nel suo libro “Soriano Calabro: Identità, simboli, memorie, strategie del ricordo”, dal momento che la prima volta fu nel 1665. Ciò fa capire quanto la Pasqua, in questo piccolo borgo, sia un dogma indiscutibile. A testimoniare quanto accennato, inoltre, è il Priore della Confraternita di Gesù e Maria S.S del Rosario, Domenico Margiotta: «Ho il dovere di sottolineare come la cosiddetta Cumprunta di Soriano è la più antica in assoluto della provincia di Vibo e della Calabria e ciò si evince dai famosi concetti della Stamperia del Santuario Domenicano nel 1664, assieme alle meditazioni sui misteri del Rosario. Proprio a partire dal 1665, infatti, inizia la storia di questa rappresentazione a Soriano grazie all‘impegno della Confraternita del Rosario».
Il percorso a forma di trapezio
Non solo, perché da quanto si evince anche il corso principale del paese è stato costruito in base alle esigenze dell’affruntata: «Il corso di via Roma a Soriano – continua il Priore Margiotta – è stato progettato a forma di trapezio proprio per questo evento che rappresenta la storia del paese. Ciò è documentato anche nei volumi dello storico sorianese Martino Michele Battaglia, dove è ricostruito tutto l’impianto di ciò che avviene da secoli grazie alla Confraternita del Rosario». Solo un trentennio dopo tale evento si diffonde fuori i confini del comune delle preserre: «Dal 1700 in poi si diffonde a Vibo e nel vibonese. Tuttavia mi preme sottolineare che è triste constatare che da sempre le istituzioni latitano e i Media calabresi si occupano sempre meno della storia di questa nostra manifestazione».
E ancora: «Aggiungo che le varie guide che accompagnano i turisti che si recano nella nostra Soriano dovrebbero informarli su rilevanti aneddoti storici, forse perché ignorati, e cioè che in tempi infausti dovuti a provvedimenti di governo che hanno stabilito l‘allontanamento dei padri da Soriano, ovvero nel periodo che va dal 1886 al 1945, è stata proprio la Confraternita a colmare il vuoto spirituale e sociale grazie all’impegno dei Confratelli di allora che hanno preservato, e gelosamente custodito, tutti gli oggetti preziosi che oggi si trovano all’interno del museo».
Grande partecipazione
Come ogni anno accade, l’attesa che precede la Pasqua è costituita dai cosiddetti incanti, ovvero i sorteggi di quelle persone che avranno il compito di portare in spalla le statue del Cristo, della Madonna e di San Giovanni, dando vita appunto all’affruntata. E mai come quest’anno l’affluenza è stata massiccia, come testimonia sempre Margiotta: «Con grande soddisfazione quest’anno abbiamo accolto l‘entusiasmo evidenziato da circa cento giovani che hanno partecipato ai sorteggi come portatori delle statue, e proprio a loro chiediamo un’attiva collaborazione sempre nel rispetto delle indicazioni diocesane per una serena riuscita delle manifestazioni. Il mio augurio è che tanto lavoro per la nostra cultura religiosa, storica e sociale, possa continuare in maniera sempre più mirata e incisiva, in modo tale da consegnare un messaggio di speranza alle nuove generazioni. Un ringraziamento particolare a tutti gli sponsor e a tutti coloro che ogni anno partecipano per mantenere viva questa antichissima tradizione».