domenica,Gennaio 5 2025

Il “Concerto per il Nuovo Anno 2025 e per la Pace” al santuario Stella Maris di Vibo Marina

All'evento organizzato dalla Pro loco locale sabato 4 gennaio prenderà parte un prestigioso trio composto dalla splendida voce calabrese Tiziana Bertucca accompagnata dai maestri Francesco Miniaci all’organo e Roberta Ferraro al flauto

Il “Concerto per il Nuovo Anno 2025 e per la Pace” al santuario Stella Maris di Vibo Marina
Il santuario Stella Maris a Vibo Marina

Una bella e significativa tradizione che si rinnova da diversi anni,  sabato 4 gennaio 2025 alle ore 18.30 si terrà al Santuario “Stella Maris” di Vibo Marina il  “Concerto per il Nuovo Anno 2025 e per la Pace”, organizzato dalla Pro Loco locale in collaborazione con la Parrocchia Maria Santissima del Rosario di Pompei e l’Istituto Comprensivo Statale A. Vespucci.

La serata, coordinato da Nuccio Carullo, inizierà con il consueto omaggio floreale che la Pro loco dedica ogni inizio anno alla Patrona di Vibo Marina, «segno – si legge in una nota – di un antico legame identitario, del bisogno di unità e convivenza pacifica per una laboriosa Comunità in cammino».

Seguirà il singolare concerto che vedrà la presenza di un prestigioso trio composto dalla splendida voce calabrese Tiziana Bertucca, accompagnata dai maestri Francesco Miniaci all’organo e Roberta Ferraro al flauto.

«Una serata semplice e significativa quindi all’interno del grazioso  Santuario “Stella Maris”, un luogo mariano identitario importante per  tutta la Comunità di Vibo Marina, per il porto, la gente di mare; ove, ogni giorno, tanti cittadini di ogni età sentono il bisogno di entrare e  fermarsi in silenzio, guardare al futuro con maggiore fiducia e speranza  anche in questo Nuovo Anno 2025; un luogo di fede  che si presta bene anche per particolari iniziative culturali e di socialità, di incontro ed inclusione, come quella del Concerto per il Nuovo Anno e la Pace che si terrà sera di sabato 4 dicembre,  a cui  tutti sono invitati a partecipare, un momento da non perdere», conclude la nota.

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