A Leggere&Scrivere il professor Locatelli, spazio anche per musica e studenti
Ospite della quarta giornata del festival, il presidente del Consiglio superiore di sanità ha parlato di pandemia e vaccini. Partito poi il premio letterario che vede giurati i ragazzi del liceo Berto
Dall’attualità alla storia, passando per la musica per arrivare ai ragazzi, grandi protagonisti di diversi eventi. La mattinata della quarta giornata del Festival Leggere&Scrivere ha fatto registrare ancora una volta sale gremite e pubblico attento per il confronto a più voci che si è dipanato nelle tre sale che ospitano la manifestazione a Vibo Valentia. [Continua in basso]
Locatelli al Festival Leggere&Scrivere
Applauditissimo il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, che ha parlato ovviamente della pandemia e del momento che sta attraversando l’Italia. «Non siamo ancora fuori da questa pandemia che ha sovvertito scenari e stili di vita, ma possiamo tranquillamente affermare che se ora i numeri sono inferiori all’anno precedente lo dobbiamo soprattutto ai vaccini. Così come va sottolineato che, a dispetto di qualche voce poco responsabile, l’Italia si è contraddistinta per l’elevata adesione alla campagna vaccinale e che la situazione epidemica del Paese è decisamente migliore rispetto a tutti gli altri Paesi europei che hanno densità di popolazione paragonabile alla nostra come Francia, Germania e Regno Unito», ha detto nel corso dell’incontro “Covid-19, a che punto siamo”.
Quindi è stato toccato il tema della responsabilità individuale e sociale: «Chi non si vaccina non si vuole bene. Vaccinarsi vuol dire volersi bene e volere bene agli altri, soprattutto ai propri cari. Basterebbe pensare che se non mi vaccino mi espongo al rischio di morire e di lasciare sole le persone che mi vogliono bene. Farlo è anche un dovere civile, come più volte ha detto il nostro presidente della Repubblica, perché così facendo oltre che noi stessi proteggiamo i soggetti più fragili, chi riceve terapie antitumorali o chi è stato sottoposto a trapianto». [Continua in basso]
Spazio alla musica e agli studenti
E gli altri incontri nel corso della mattinata non sono stati da meno. Spazio alla musica, a quella memorabile fase degli anni ’70 dominata dal Glam Rock di David Bowie e Marc Bolan, degli Sweet e degli Slade. Ne hanno parlato col giornalista musicale Carlo Bordone Paola De Angelis, di Radio 1, e Barbara Tomasino, accompagnati alle chitarre da Gigi Giancursi e Orlando Manfredi. Un viaggio agli albori degli anni ’70, definiti un periodo «grigio» prima dell’arrivo di quella corrente che prese il nome, appunto, di Glam Rock, in cui musica e look esprimevano, quasi allo stesso livello, la voglia di rinascita dopo i mitici anni ’60 e la quiete da fine stagione. «È stato una sorta di post sbronza – l’ha definito Bordone – utile a rilanciare tutta la musica e i costumi di quegli anni».
A mezzogiorno, a salire in cattedra, sono stati invece gli studenti del liceo scientifico “Giuseppe Berto”, partecipi del progetto “Teen track” e del premio letterario “Daz&Zoe” promosso dall’Accademia di Bologna Drosselmeier. Un progetto innovativo e ambizioso nato in occasione del Salone di Torino del 2018 destinato ad autori che scrivono per il pubblico (spesso trascurato) degli adolescenti, ma che invece, specie nell’ultimo anno, ha conosciuto un’impennata nella divulgazione e nelle vendite tra gli young adult. Presentato da Grazia Gotti, Silvana Sola, Katia Rosi ed Eleonora Cannatelli, il premio punta a diffondere nelle scuole i testi di 40 autori, uno dei quali verrà premiato a Bologna a marzo prossimo. Peculiarità: la giuria è composta proprio dai ragazzi delle scuole, che decideranno quale sarà il vincitore. Un premio che ribalta gli schemi, dunque, e pone in risalto, in maniera concreta, il ruolo dei giovani lettori. [Continua in basso]
La giornata era iniziata alle 9 con il progetto “Torneo della disputa: dire e contraddire”, che ha visto il confronto tra gli avvocati Francesco De Luca, Marica Inzillo, Caterina Lopreiato e Rosalba Viscomi. Ed è proseguita con un focus sul Mezzogiorno alla nascita dell’Unità d’Italia in una lezione di Carmine Pinto, introdotto da Anna Melecrinis. A seguire Arcangelo Badolati ha presentato “La Calabria delle meraviglie tra miti e leggende”, accanto a Filippo Veltri che ha presentato “Regioni. 50 anni di fallimenti”, entrambi dialogando con Maria Teresa Santaguida. Romeo Bufalo, insieme a Raffaele Suppa, ha invece riproposto il tema freudiano dell’inquietudine come riconoscimento catartico del Familiare nell’Estraneo. Mentre Mario Lentano ha presentato “Lucrezia. Vita e morte di una matrona romana”, dialogando con Anna Maria Urso. Spazio infine per i temi ambientali con la giovane attivista e green influencer Giorgia Pagliuca, a dialogo con Alessandro Evoli.
La ricca quarta giornata del Festival continua e si concluderà alle 21 con lo spettacolo “Planetario” dell’artista calabrese Peppe Voltarelli.