Vibo, “LibrINPiazza” chiude il suo tour di letture condivise e teatro
Sette serate, distribuite tra la città capoluogo e le frazioni, che hanno puntato a fare vincere la condivisione e la cultura
A conclusione delle sette serate di “LibrINPiazza”, il tour di letture condivise arricchite dall’arte teatrale, la soddisfazione del Laboratorio Teatrale Uici (Unione italiana ciechi e ipovedenti) – incaricato dall’amministrazione comunale di Vibo Valentia di curare l’evento – è sotto gli occhi del folto pubblico intervenuto ieri sera in piazza Diaz, per concludere una fantastica esperienza, inserita nell’ambito delle attività celebrative di “Vibo Valentia Capitale Italiana del Libro”. In prima fila il sindaco Maria Limardo e gli assessori Daniela Rotino (Cultura) e Rosamaria Santacaterina (Politiche sociali), oltre ai massimi dirigenti dell’Uici territoriale, Rocco Deluca e Francesco Bretti e regionale Giuseppe Bartucca, con al loro fianco il presentatore della serata Domenico Costa, nonché Pino Pititto, autore del libro “Immagini e Poesie”, ed il “simbolo di vibonesità” Michele Putrino, che ha declamato alcuni versi dialettali di Mastru Brunu Pelaggi. La commedia brillante in due atti “A nanna parturiu” ha fatto ridere, sorridere e pensare, affrontando con equilibrio il delicato tema dell’inseminazione artificiale, delle nonne – mamme e facendo riflettere sul desiderio sfrenato ed egoistico che viene, a volte, impropriamente definito “amore”. [Continua in basso]
Il messaggio più forte, però, è passato grazie all’esibizione di un gruppo costituito da vedenti e non vedenti “insieme in scena”, per testimoniare – ancora una volta – quanto la disabilità sia una preziosa risorsa e come anche chi non vede, o vede molto poco, possa abbattere ogni limite, spesso costruito nelle nostre stesse menti, ma che può frantumarsi con un rinnovato senso di condivisione. Insomma, “LibrINPiazza” ha raggiunto pienamente i propri obiettivi e regalato “briciole di vita”, di una vita a lungo, troppo a lungo, negata dal Covid. “Vibo Valentia Capitale Italiana del Libro” ha il merito d’aver riaperto le finestre e fatto respirare “cultura a pieni polmoni” ad una città che ha bisogno di spiragli di luce che illuminino la quotidianità.