Saldi al via anche a Vibo, ma in “svendita” c’è l’intero settore del commercio
Decine le attività del centro cittadino che hanno chiuso i battenti nel 2017 stritolate dai costi di gestione, vendite online e megastore cinesi. Per il presidente di Confcommercio Catania: «Servono politiche mirate e un freno al “caro affitti”»
Un altro anno nero per il commercio vibonese. Basta fare una passeggiata sul principale corso di Vibo Valentia per scoprire le tante luci spente. Nel 2017 decine di attività commerciali hanno chiuso i battenti.
Su 80 negozi del centro storico, 30 non ce l’hanno fatta. E almeno altre 5 attività sono in procinto di chiudere. Per una percentuale che si aggira attorno al 20 per cento di saracinesche abbassate.
Sebbene non ci siano dati ufficiali, per il presidente provinciale di Confcommercio Vibo, la situazione resta critica. Se nel passato era la grande distribuzione a pesare sulle piccole attività commerciali, a mettere in crisi il settore è oggi la vendita online.
«Per risollevare le sorti del commercio – dice Michele Catania – bisognerebbe creare progetti ad hoc per la riqualificazione dei centri storici, attingendo ai fondi europei. Risorse che dovrebbero essere investite per riqualificare e rigenerare i centri storici che devono essere fruibili attraverso la presenza di tutti i servizi, a partire dai collegamenti».
Per Catania «un esempio virtuoso è la Puglia, dove sono stati costituiti dei distretti urbani del commercio, ovvero itinerari turistici, percorsi di storia dell’architettura ed enogastronomici, itinerari dello shopping e delle produzioni tipiche. Un progetto semplice, ma vincente, che ha ridato vita a centri che stavano morendo».
Secondo il presidente di Confcommercio «manca la volontà politica. Nel ripensare ai proclami elettorali del sindaco Elio Costa con “La città che vorrei”, mi chiedo: è proprio questa la città che il sindaco avrebbe voluto?». Da qui l’invito ad intervenire per «fermare l’inesorabile crisi che investe il commercio. La politica – ribadisce – deve sedersi attorno a un tavolo per progettare azioni comuni volte a rilanciare l’ economia locale. A breve termine invece – suggerisce Catania – il primo intervento da attuare sarebbe quello di fare abbassare il costo degli affitti, troppo cari in una città povera come Vibo».
Oggi un negozio del centro storico può arrivare a costare fino a 1.500 euro al mese. Se il prezzo dell’affitto fosse dimezzato, i commercianti, già piegati da una tassazione del 60 per cento, potrebbero lavorare con maggiore serenità.
«Tra i fattori che hanno penalizzato il commercio – ricorda il presidente di Confcommercio – la grande distribuzione e le vendite online. E poi c’è un altro elemento da non sottovalutare: l’apertura di megastore gestiti da cittadini cinesi, che hanno portato alla chiusura delle piccole attività. Tutti i proventi di queste attività, dalla vendita online ai megastore – conclude – drenano ricchezze al di fuori del territorio».
In attesa di tempi migliori, i commercianti di Vibo Valentia hanno avviato i saldi di fine stagione che quest’anno lasciano ben sperare.