sabato,Gennaio 18 2025

Saltano gli esami di avvocato per il coronavirus, da Vibo parte la protesta

I giovani praticanti hanno costituito un Comitato spontaneo per rivendicare i propri diritti. L’accesso alla professione nel caos dopo la decisione del ministro della Giustizia di rinviare la prova scritta di dicembre

Saltano gli esami di avvocato per il coronavirus, da Vibo parte la protesta

“Tutelare la ragionevolezza”. È questo lo scopo che il Comitato spontaneo dei praticanti avvocati del Foro di Vibo Valentia intende perseguire, soprattutto alla luce della recentissima determinazione da parte del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede di rinviare la seduta d’esame per l’abilitazione alla professione forense prevista nei giorni 15, 16 e 17 dicembre 2020.

Il ministro di via Arenula, infatti, ha candidamente comunicato – fa sapere il Comitato – dopo soli otto mesi di assordante silenzio il rinvio dello stesso, dimenticando, forse, l’estenuante lotta cui siamo sottoposti ogni giorno per la realizzazione personale e professionale. Ma siamo ancora qui, a sposare un’unica grande causa, fiduciosi che chi ora “è” ricordi chi “è stato” e soprattutto le rinunce ed i sacrifici dietro la tanto ambita abilitazione. [Continua]

Nonostante la paradossalità dell’esame nonché le difficoltà ad inserirsi in un mercato fortemente competitivo, consapevoli dell’attuale situazione epidemiologica e della possibilità data ad altre 14 categorie di sostenere l’esame in un’unica seduta a distanza, saremmo stati anche disposti a sostenere l’esame abilitativo nelle modalità originarie, previste dal Regio Decreto del 1933.

Ma qualcuno ha ritenuto opportuno, in linea con l’attenzione dedicata a tutta la categoria, condividere detta notizia con un post Facebook del 5.11.2020 alle ore 03:57; probabilmente con la fretta di chi sa di aver sabotato l’interrogazione – dello scorso ottobre – posta dall’on.le Cosimo Ferri, ex sottosegretario di Stato alla Giustizia, nonché magistrato ed ex componente del Consiglio Superiore della Magistratura.

Il ministro della Giustizia Bonafede

Ribadiamo la natura abilitativae non concorsuale – dell’esame forense, il solo ad essere stato rinviato presumibilmente nella primavera del 2021; recando un forte pregiudizio ai Praticanti Avvocati non solo per gli estenuanti tempi di attesa e di un eventuale accavallamento della sessione corrente con quella del 2021 ma anche e soprattutto per il pregiudizievole salto della sessione 2020 laddove si verifichi la terza ondata epidemiologica prevista nel mese di marzo 2021, tra l’altro, l’unica categoria a prevedere una sola sessione annuale.

Tutto ciò ha destato un forte senso di delusione in molti colleghi, non tanto per il rigetto della richiesta di effettuare l’esame anche con diverse modalità, quanto per la superficialità con cui si è affrontata la problematica, che ha completamente disatteso le esigenze di coloro i quali stanno affrontando onerosi investimenti in termini di sacrificio personale, economico e di utilizzazione del proprio tempo. Riteniamo doveroso tutelare i nostri diritti nelle sedi politiche e non, a livello locale e nazionale. Invitiamo tutti i colleghi d’Italia a mobilitarsi come già stiamo facendo, nel nostro piccolo, nel circondario di Vibo Valentia. Amareggia apprendere che la ragionevolezza tipica del nostro ordinamento giuridico venga meno in un momento storico-sociale così delicato e, soprattutto, venga arbitrariamente esercitata da chi, di giustizia e non di giustizialismo, “ne dovrebbe masticare”.

Molte professioni possono farsi col cervello e non col cuore. Ma l’Avvocato no […] L’Avvocato deve essere prima di tutto un cuore: un altruista, uno che sappia comprendere gli altri uomini e farli vivere in sé, assumere i loro dolori e sentire come sue le loro ambasce(Prof. Calamandrei).

Che questo comitato, con le iniziative di cui si farà promotore, sia un tassello della protesta del cambiamento”. I promotori del Comitato sono i dottori in Giurisprudenza e praticanti avvocati: Federico Arcuri, Viola Bono, Federica Naccari, Francesco Pacilè e Alessandro Paolillo.

Per circa 25mila giovani che ogni anno si presentano alle sessioni di abilitazione la fine del tunnel è quindi ancora lontana e tra ritardi e pandemia il rischio è che l’accesso alla professione resti bloccato per un paio di anni. Gli esami scritti per l’abilitazione forense previsti per il 15, 16 e 17 dicembre sono stati quindi stoppati a causa Covid. Una nuova data ancora non c’è e la prova si terrà, nel migliore dei casi, la prossima primavera.

Considerando che solitamente tra la prova scritta e gli orali passano 7-8 mesi, è più che una certezza che in questo caso le prove si andranno a sovrapporre agli scritti della sessione di Natale 2021. Un caos senza precedenti con l’accesso alla professione che rischia di fatto di restare impantanato per due anni, facendo perdere tempo prezioso a chi ha terminato da mesi il tirocinio. Rinviare le prove significa infatti posticipare l’abilitazione dei candidati che concludono la pratica nel corso del 2020. Non solo. Mentre per ingegneri e commercialisti è previsto un esame orale unico a distanza, gli aspiranti avvocati sono rimasti i soli, tra le professioni ad accesso regolato da un esame di abilitazione, a conservare le prove in presenza. Da qui le proteste in tutta Italia da parte dei praticanti avvocati e questa volta Vibo Valentia non resta a guardare ed è fra le prime province ad aver costituito un Comitato spontaneo che promette battaglia per far valere i propri diritti.

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