Vibo, l’indotto delle feste in crisi nell’era del coronavirus – Video
Rinviati a data da destinarsi diciottesimi compleanni, battesimi, comunioni. Il settore degli addobbi e delle forniture avrà una ripartenza difficile: «Ci vorranno mesi»
Le feste, i matrimoni, le nascite, i battesimi, le comunioni e i diciottesimi compleanni. Tutti annullati, qualcuno rinviato a data da destinarsi. Sfoglia l’agenda Nazareno, ci mostra le date dei party. Tutti cancellati con la penna rossa. Nel magazzino le ceste con i confetti e le bomboniere, mai consegnati.
Ci sono i gadget per la festa del papà, ma sono rimasti lì, invenduti. Nazareno e Giuseppe riaprono la saracinesca della loro attività. Devono rifare le vetrine, gettare la merce andata a male, predisporre i locali per la fase tre.
Riapriranno il 18 maggio, ma a chi venderanno le feste? «La fase tre per noi difficilmente partirà per quella data – svela Giuseppe -. Ci vorranno mesi prima che la gente torni a festeggiare. E poi con il divieto di assembramento come si farà?».
Da 15 anni nel settore, oggi si trovano a vivere una crisi senza precedenti. Una crisi che li ha travolti. Ma sono fiduciosi. «Nel 2021 ci riprenderemo alla grande – prosegue il commerciante – ma adesso il Governo e la Regione ci devono aiutare, altrimenti non ne usciremo». Dunque non intendono mollare. Ma chiedono aiuto. Quell’aiuto che gli permetta di fare fronte alle spese: tasse, affitto, utenze…