Coronavirus, dal Governo terapia d’urto per salvare le imprese – Video
Il premier Giuseppe Conte annuncia misure senza precedenti per fronteggiare l’emergenza sul piano economico: 400 miliardi di garanzie sui prestiti e per tutelare l’export
Un
“bazooka” da 750 miliardi in totale per le imprese: 200 miliardi di garanzie sui prestiti e 200 miliardi
per l’export si sommano ai 350 già previsti, con l’arrivo di una copertura fino al 100% per prestiti fino a
800mila euro. Il rinvio delle scadenze fiscali per le aziende danneggiate
dalla crisi. Il rafforzamento del golden power, lo scudo per tutelare le
aziende italiane da scalate ostili. Il rinvio all’autunno di elezioni regionali
e comunali. La chiusura dei tribunali
fino al 3 maggio. Ecco le misure che compongono il nuovo
“decretone” varato oggi dal governo per fronteggiare l’emergenza
Coronavirus.
«Con il decreto appena approvato diamo liquidità immediata
per 400 miliardi di euro alle
nostre imprese, 200 per il mercato interno, altri 200 per potenziare il
mercato dell’export. E’
una potenza di fuoco». Lo dice il premier Giuseppe
Conte in conferenza stampa dopo il Cdm.
«Abbiamo
deliberato la sospensione di vari pagamenti fiscali e contributi e ritenute
anche per i mesi di aprile e maggio. Abbiamo adottato uno strumento molto efficace per tutelare tutte
le imprese che svolgono una qualche attività di rilievo strategico. Attraverso
il potenziamento del golden power potremo
controllare operazioni societarie e scalate ostili non solo nei settori
tradizionali, ma in quelli assicurativo, creditizio, finanziario, acqua,
salute, sicurezza. E’ uno strumento che ci consentirà di intervenire nel caso
ci siano acquisizioni di partecipazioni appena superiori al 10% all’interno
dell’Ue».
E, ancora: «Lo Stato offrirà una garanzia perché i
prestiti avvengano in modo celere, spedito. Potenzieremo il fondo centrale di
garanzia per le pmi e aggiungiamo il finanziamento dello Stato attraverso Sace,
che resta nel perimetro di Cassa depositi e prestiti, per le piccole e medie e
grandi aziende».
«Quando tutto
sarà finito ci sarà una nuova primavera, presto raccoglieremo i frutti di questi sacrifici – ha proseguito
-. Sarebbe irresponsabile andare in giro e allentare la fiducia e
la responsabilità» a Pasqua, afferma il premier. «Pasqua significa passaggio
dalla schiavitù e anche riscatto: speriamo che possa portarci questa libertà.
Io vivo questa festività con fede, come redenzione. Speriamo che in una
versione più laica sia un passaggio verso un definitivo riscatto».
«Stiamo lavorando per un intervento molto più corposo da
realizzare già questo mese, con un approccio sistemico per tutte le categorie
in sofferenza. Questa è un’emergenza non solo sanitaria, ma economia e sociale
ad un tempo. Il dl aprile conterrà strumenti di protezione sociale, sostegno alle famiglie e ai
lavoratori, soprattutto quelli più in difficoltà», afferma il premier.
«Mes
no, Eurobond sicuramente sì. Il Mes è assolutamente inadeguato, gli Eurobond invece sono
la soluzione, una risposta seria, efficace, adeguata all’emergenza. Su questo
io e Gualtieri siamo pienamente d’accordo anche se qualche retroscenista a
volte descrive posizioni differenziate» ha concluso il premier.
450 mln a
commissario per misure anti-Coronavirus – Il Consiglio dei ministri, su proposta del
Presidente Giuseppe Conte, ha deliberato l’assegnazione di 450 milioni di euro
al Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure
di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid-19, a valere
sul Fondo per le emergenze nazionali. Lo si legge nel comunicato stampa del
Cdm. I fondi saranno gestiti dal commissario Domenico Arcuri a norma di quanto
stabilito dal decreto legge del 17 marzo scorso.
Rinvio
amministrative non varato in Cdm – «Contrariamente
a quanto riportato da alcuni organi di stampa, il rinvio delle elezioni
regionali e comunali e di quelle suppletive per il Senato, previste per questa
primavera, non rientra tra le norme approvate dal Consiglio dei ministri». Lo
affermano fonti di Palazzo Chigi.
La garanzia di
Sace coprirà tra il 70% e il 90% dei prestiti, secondo le dimensioni dell’impresa: per quelle con meno di
5.000 dipendenti in Italia e fatturato sotto 1,5 miliardi la garanzia sarà al
90% e con procedura semplificata; scenderà all’80% per imprese con oltre 5.000
dipendenti e fatturato fra 1,5 e 5 miliardi e al 70% per chi ha fatturato sopra
i 5 miliardi. E’ lo schema contenuto nel decreto imprese che vincola la garanzia
allo stop ai dividenti per 12 mesi alla destinazione del finanziamento per
sostenere spese ad attività produttive in Italia.