sabato,Novembre 23 2024

Rottamazione delle cartelle esattoriali, Papillo: «Modello da estendere ai tributi locali»

Il successo dell’operazione governativa ha convinto il sindaco di Gerocarne a proporre un’analoga operazione per le tasse comunali: «Sarebbe auspicabile per i Comuni e i cittadini»

Rottamazione delle cartelle esattoriali, Papillo: «Modello da estendere ai tributi locali»

«Il grande successo dell’operazione di rottamazione delle cartelle di “Equitalia”, cui hanno fatto ricorso centinaia di migliaia di italiani, tanto che il Governo ha deciso di prorogarla, ci fornisce un’indicazione molto importante: i cittadini morosi, se messi in condizioni di farlo, vogliono pagare e mettersi in regola».

È questa la riflessione del sindaco di Gerocarne, Vitaliano Papillo, a fronte della diffusione dei dati sull’adesione alla proposta del Governo alla cosiddetta “rottamazione” delle cartelle che ha fatto registrare livelli significativi.

Per Papillo i cittadini «pagano, si, ma il dovuto, senza more, interessi e sanzioni varie che fanno lievitare l’ammontare del debito in maniera spropositata ed insostenibile. Questo è un indicatore di importanza rilevante che potrebbe, adottando la stessa metodologia anche in tema di tributi comunali, portare giovamento anche a questo livello di amministrazione dove, a causa di tagli ed altre riduzioni di trasferimenti vari, è divenuto sempre più difficile dare anche le risposte minime alla popolazione».

Si tratterebbe, per il sindaco, di un «giovamento che potrebbe verificarsi per due ordini di ragioni. Innanzitutto il Comune, mettendo i cittadini nelle condizioni di pagare, attraverso la possibilità di eliminare tutte le sanzioni accessorie e permettendo la rateizzazione delle imposte non pagate, potrebbe incassare delle somme importanti da utilizzare nel fornire maggiori servizi alla popolazione residente. L’altra ragione, importante come o più della precedente – spiega -, è che si andrebbe a risolvere il doloroso problema dei residui di bilancio, somme che, col cambio delle regole nella stesura dei rendiconti pubblici, l’ente pur non incassandole materialmente, deve coprire con altre somme, con una percentuale via via crescente fino al raggiungimento, tra qualche tempo, del 100 per cento, togliendo così tali importanti risorse da altre destinazione e vincolandole a guarentigia dei tributi che non si sa se verranno incassati. Va da se che ciò che si verifica sarà un duplice ammanco che si tradurrà in un ancor minore possibilità di fornire servizi».

D’altra parte, aggiunge il sindaco di Gerocarne, «se non si interviene in tal senso a sostegno degli enti locali, i piccoli comuni a breve rischieranno di non poter più fornire addirittura le prestazioni minime. Occorre, dunque, prendere atto di questa realtà e, guardano all’ottima riuscita dell’operazione rottamazione a livello statale, traslarla ai tributi comunali. Ma per farlo è necessaria un’intesa tra tutti gli attori dei vari livelli di amministrazione: Governo centrale, Comuni, Regione. Intesa che permetterà di incassare risorse fondamentali, che renderanno meno asfittiche le casse comunali. L’esempio oggettivo e concreto lo abbiamo, percorrere questa strada non potrà che dare risultati realisticamente positivi».

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