mercoledì,Maggio 7 2025

Caos concessioni balneari, Lo Schiavo: «Nel Vibonese solo Pizzo ha prorogato. Serve chiarezza da parte della Regione»

Il consigliere regionale ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al presidente Roberto Occhiuto per sapere «quali disposizioni intenda impartire ai Comuni». Anche la Lega Navale nel guado dell’incertezza

Caos concessioni balneari, Lo Schiavo: «Nel Vibonese solo Pizzo ha prorogato. Serve chiarezza da parte della Regione»
Il consigliere regionale Lo Schiavo

Come lo scorso anno, con l’approssimarsi dell’estate riesplode la questione delle concessioni balneari, a causa di un quadro normativo fumoso che ancora non prevede paletti rigidi ma lascia aperta la porta alle proroghe delle concessioni. Una vicenda intricata dove il nodo principale è rappresentato dall’incertezza che grava su chi ha in concessione un’area demaniale per l’attività del proprio lido. Difficile in queste condizioni programmare l’attività imprenditoriale e investire. Da queste premesse prende le mosse l’interrogazione del consigliere regionale Antonio Lo Schiavo (Liberamente progressisti) che chiede al presidente Occhiuto di sapere «quali iniziative intende avviare nell’immediatezza perché venga fatta chiarezza sulla questione della proroga delle concessioni balneari, consentendo a tutti i titolari di impianti turistico-ricreativi di avviare la propria attività in tempi brevi». E ancora: «Quali disposizioni intenda impartire ai Comuni per dare la possibilità alle sezioni di Lega Navale operative in Calabria di poter offrire il loro prezioso contributo per la diffusione della cultura marinara e la tutela dell’ambiente, nonché per continuare ad essere punto di riferimento per quanti amano il mare».

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Nell’interrogazione a risposta scritta, depositata nella giornata di oggi, Lo Schiavo ricorda «a tutt’oggi, gran parte dei gestori di impianti balneari attivi sulle coste calabresi brancolano nel buio non sapendo come affrontare la stagione estiva ormai in fase d’avvio, in quanto quasi tutti i Comuni fanno fatica ad adottare i provvedimenti di proroga delle concessioni balneari; a circa cinque mesi dalla conversione del decreto n.131/2024, meglio noto come decreto “Salva infrazioni”, in legge n.166/2024, si assiste ad interpretazioni e applicazioni disomogenee delle norme in essa contenute; lungo la costa vibonese, solo il Comune di Pizzo ha avviato la proroga delle concessioni appellandosi alla legge n.118/2022, successivamente modificata dalla legge 166/2024 con l’estensione delle proroghe sino al 30 settembre del 2027; tutti gli altri Comuni dello stesso tratto di costa, compresi Ricadi e Tropea, poli cardine del turismo calabrese, risultano sprovvisti di Piano spiaggia in regola; i Tar d’Italia hanno bocciato tutti i ricorsi contro il diniego di proroga delle concessioni da parte degli enti comunali e che il Consiglio di Stato ha confermato le sentenze dei vari Tar disapplicando il disposto delle proroghe al 30 settembre 2027 in quanto confliggente con il diritto europeo».

Contestualmente Lo Schiavo pone l’accento anche sulle vicende che riguardano la Lega Navale. «Nel pentolone dell’incertezza – spiega infatti – sono finite anche quasi tutte le sezioni di Lega Navale operative in Calabria ancora prive di autorizzazione, nonostante la stessa direttiva europea 2006/123/CE, meglio nota come Direttiva servizi Bolkestein, escluda la Lega Navale – ente di diritto pubblico che persegue finalità sociali senza scopi di lucro – dalle disposizioni previste dall’art. 12 della stessa direttiva; la legge regionale n.17/2005, art.16, riconosce le peculiarità della Lega Navale disponendo che alla stessa venga assegnata “una zona di demanio marittimo da destinare e da utilizzare per il conseguimento delle finalità proprie”». Da qui gli interrogativi su esposti rivolti al presidente della Giunta regionale.

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