Tropea, l’orgoglio di Macrì: «Presenze cresciute del 300 per cento»
Stagione turistica dai numeri importanti per la Perla del Tirreno. Ad incidere in maniera significativa sul dato, l’emersione dal “nero” di moltissime attività ricettive
«Io sono stato sempre innamorato della mia città. E oggi, mi sento convolato a nozze. Mi sento impegnato. Sono consapevole delle mie responsabilità nei suoi confronti». Con un simile esordio, a preambolo dell’intervista, si capisce come non abbia senso alcuno chiedere al sindaco di Tropea Giovanni Macrì lumi in merito ad una qualsiasi azione amministrativa se non si premette che alla base di qualsiasi iniziativa c’è un attaccamento viscerale alla città. Un amore che lui stesso definisce totalizzante.
«Quando non ero sindaco – confida – passavo ore, la domenica, a sistemare piccoli spazi pubblici, che non volevo vedere così degradati. Intorno, casa, o nei paraggi. Certo, erano zone che ero solito frequentare. Ma lo facevo nell’anonimato più totale, per il solo piacere di restituirgli dignità. Ed oggi continuo a farlo da sindaco. Tutti conoscono la mia passione per il verde, per il decoro urbano – prosegue -: spesso mi ci prendono in giro, ma io ne sono orgoglioso. Ed anzi, rilancio. La squadra di volontari che nei mesi mi ha affiancato e che si impegna ogni settimana a restituire a Tropea la sua bellezza, nasce dal basso. Sono amici che si sono aggiunti nel tempo, spontaneamente. Gente che mi è stata di supporto fondamentale: sono loro, gli interpreti del nuovo corso di Tropea».
E proprio sul rapporto tra la città ed i suoi abitanti, Macrì torna su un tasto dolente, più volte oggetto, nei suoi discorsi pubblici, di stigmatizzazioni: il rapporto tra tropeani e cosa pubblica. «Uno dei problemi più difficili in questo primo anno di mandato, è stato proprio convincere i miei concittadini del tesoro che posseggono. Quando sento dire “Tropea non è Capri, non è Taormina, non possiamo fare più di quanto facciamo”, vado letteralmente fuori della grazia di Dio. Abbiamo un tale patrimonio naturale e artistico, che è da folli pensare di non essere dei privilegiati. Se solo ci credessimo, Tropea sarebbe celebre come e più delle storiche capitali del turismo balneare italiano. Il problema è che dobbiamo cambiare atteggiamento, dobbiamo crederci noi per primi. Invece, non ci rendiamo conto di quello che abbiamo. E non lo trattiamo come merita. Quando dicevo “ho intenzione di rivoltare Tropea come un calzino”, intendevo proprio questo. Cambiare Tropea, rivoluzionare il modo di guardare alla città, prendersene cura tutto l’anno, cercare di istillare nei suoi abitanti l’amore che serve per rilanciarne lo sviluppo».
E ancora: «Venivamo da un periodo in cui alla frenesia dei mesi estivi, seguiva un torpore, un immobilismo assoluto. Noi abbiamo lavorato sin dai primi giorni per contrastare questa tendenza. Per dare vitalità anche ai mesi freddi. Per dare bellezza alla città tutto l’anno. Le iniziative invernali hanno lanciato un segnale chiarissimo: e quest’anno, procediamo con convinzione su questa linea. Sia ben chiaro: senza la collaborazione delle associazioni di categoria, dei volontari, di quella parte di comunità che ci da supporto e fiducia, avremmo potuto fare ben poco. Ma insieme abbiamo contribuito, e continueremo a farlo al decoro ed alla vivacità della nostra Tropea. Abbiamo messo in campo decine e decine di interventi. Moltissimi, a seguito di segnalazioni, indicazioni. Abbiamo ascoltato tanto: e abbiamo lavorato all’insegna dell’apertura e della disponibilità, con interventi che hanno spaziato dalla regimentazione delle acque di Sant’Angelo, alla villetta trasformata in parco giochi per bambini, dalla sistemazione di scalinate e affacci al ripristino del verde pubblico».
Tornando all’estate, ed entrando nel merito delle cifre emerse dai primi bilanci, la Perla del Tirreno ha vissuto una stagione straordinaria: i dati parlano di crescite esponenziali, e ci sono state misure – rivelatesi strategiche – che hanno fatto emergere il nero, con settori che hanno registrato un incremento anche del 300 per cento, ed una tassa di soggiorno che contribuirà per quasi mezzo milione di euro al bilancio cittadino. Mancano tutti i dati di settembre: ma già da ora, le cifre emerse a stagione conclusa (stagione eccezionale, che ancora – a novembre inoltrato – vede gli ultimi turisti sulle spiagge e nelle piazze, a confortare i bar e i ristoranti rimasti aperti), permettono a Macrì un bilancio decisamente roseo.
«La sinergia con la Guardia di finanza, preziosissima, ha convinto moltissimi operatori a far emergere il nero in certi ambiti – ad iniziare dalle case vacanze e dagli affittacamere – sottolinea l’amministratore – . L’incremento esponenziale delle presenze rilevate ci permetterà di chiudere con risorse da tassa di soggiorno pari a mezzo milione di euro. Che la stagione si annunciasse buona – prosegue – era nell’aria: ma alla fine, i risultati sono andati oltre ogni rosea previsione. Un dato su tutti: nel 2017 gli affittacamere registravano 5000 pernottamenti. Nel 2018, erano saliti a 7500: quest’anno, a metà settembre, quindi a stagione ancora in corso, se ne sono registrati 21500: con un incremento del 300 per cento».
«Alla stessa data, il 15 settembre, i B&b contano 78mila pernottamenti – prosegue il Sindaco – a fronte dei 55 mila complessivi del 2018. Idem, tassa di soggiorno, che passa da 400 mila a quasi 500 mila euro, con un incremento del 25%. Importante sottolineare che a tali cifre ha corrisposto un ottimo riscontro in termini di valutazioni, recensioni, attestati – specifica Macrì -. Su tutti, il premio Mare pulito Bruno Giordano, un riconoscimento che condivido con tutta la città e che mi ha riempito di soddisfazione».
«Dal canto nostro – prosegue – ce l’abbiamo messa tutta. Eventi, presenza sui media nazionali, registrazioni di programmi televisivi e pellicole cinematografiche, (che daranno i loro frutti nei mesi a venire, in termini di notorietà e visibilità) – per non parlare poi del successo del Summer Game 24, il contest nazionale tra località di villeggiatura orchestrato da una testata rivolta ad un pubblico medio alto come quello de Il Sole 24 ore, che ha visto per settimane Tropea sugli scudi, ed ha portato un eco indiscutibile, agendo su un target di grande interesse».
«Insomma – conclude – è andato tutto come doveva andare: ancora non abbiamo la totalità completa dei dati di settembre, ma se pensiamo che ad ottobre ancora avevamo spiagge piene e tutti gli esercizi che lavoravano a pieno ritmo, e che ancora oggi, a novembre inoltrato, vediamo turisti sulle spiagge, possiamo dire con certezza che la stagione 2019 è stata una delle più lunghe e felici di sempre».
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