giovedì,Maggio 8 2025

Lavoratori ex Lsu-Lpu e amministratori del Vibonese protestano alla Regione: «No a stipendi e pensioni da fame»

Questa mattina il presidio davanti alla Cittadella per chiedere l'aumento delle ore di lavoro e il versamento dei contributi per le attività svolte

Lavoratori ex Lsu-Lpu e amministratori del Vibonese protestano alla Regione: «No a stipendi e pensioni da fame»

Un presidio di lavoratori ex Lsu/Lpu ha protestato questa mattina sotto la sede della Regione per chiedere l’aumento delle ore di lavoro e il versamento dei contributi per le attività svolte in favore delle pubbliche amministrazioni. Tra loro anche lavoratori e amministratori del Vibonese (in foto i sindaci di Serra e Fabrizia, Alfredo Barillari e Francesco Fazio).

Si tratta di una vertenza storica, che riguarda circa 4mila lavoratori in Calabria. Assunti con contratti di progetto dal ministero, dalla Regione e dai Comuni alla fine degli anni Novanta. Nel 2014 vengono stabilizzati all’interno delle pubbliche amministrazioni ma con orari di lavoro variabile: a 18 o a 24 ore. Molti stanno andando in pensione ma senza versamento dei contributi percepiscono importi irrisori.

In particolare, non sono stati versati nelle annualità in cui lavoravano a progetto (quindi dal 1998 fino al 2014), quando sono stati assunti dai Comuni in riferimento alle ore lavorate. Ancora oggi ci sono lavoratori di 61 anni che svolgono 21 ore nelle amministrazioni comunali e che non potranno accedere alla pensione. In piazza sono scesi al fianco del sindacato Usb ma presenti anche diversi amministratori locali che hanno al servizio i lavoratori.
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