“Jobs act fallimentare”, parte da Vibo la campagna della Cisal contro la riforma del lavoro
Dal consiglio nazionale di Salerno il leader Franco Cavallaro annuncia un tour contro gli effetti del piano voluto dal governo e chiede al presidente Oliverio nuove infrastrutture per l’occupazione. I vibonesi Greco e Lo Bianco entrano nel Consiglio nazionale
La Cisal, Confederazione italiana sindacati autonomi lavoratori, lancia in Calabria, partendo da Vibo Valentia, la sua battaglia sul fallimento della riforma del lavoro perché considera devastanti, ad un anno e mezzo della sua approvazione, gli effetti prodotti dall’applicazione del Jobs Act, ricordando, «a chi avesse memoria corta, di averlo contestato prima ancora che vedesse la luce in quanto ha ignorato gli articoli 39 e 46 della Costituzione legati alla partecipazione dei lavoratori alla gestione dell’impresa».
La nuova sfida della Cisal alla riforma del lavoro, è partita, ieri l’altro, da Salerno in occasione dei lavori del Consiglio Nazionale della Cisal, presieduto da Massimo Blasi, apertisi con la relazione del suo Segretario Generale, Franco Cavallaro, che ha messo al centro dell’attenzione soprattutto la grave situazione occupazionale esistente in Calabria.
Il leader della Cisal ha rivolto buona parte del suo articolato intervento sulla condizione occupazionale in cui versa la Calabria invitando il governatore, Mario Oliverio, a discutere sulla inderogabile realizzazione di un più efficiente Piano di infrastrutture che rappresenti un sicuro volano di sviluppo per gli oltre 800 km di costa e non solo. Messi a fuoco da Franco Cavallaro soprattutto lo stato di salute di ambiente, turismo e servizi.
«Sono, tra gli altri, settori preminenti di una economia messa in ginocchio dall’incapacità di mettere in piedi un progetto che impedisca ai nostri giovani di emigrare per trovare occupazione altrove. Resto convinto – ha aggiunto – che ancor oggi non ci si è resi conto della pericolosità della riforma del lavoro legata al Jobs Act per cui la Cisal ha deciso di investire un impegno considerevole nella messa in atto di nuove strategie utili a favorire in Calabria il percorso più ideale per una più piena ripresa economico occupazionale.
Sarebbe, infatti, bastato tenere conto del nesso che lega democrazia economica e democrazia sindacale per intuire quale enorme contributo una vera “alleanza tra pari” avrebbe finalmente potuto dare alla Calabria per sconfiggere, tra l’altro, le sue tante, gravi e odiose patologie, quali il lavoro sommerso, l’evasione fiscale e contributiva, la malavita organizzata e la corruzione».
Quindi l’annuncio: «inizieremo da Vibo Valentia ed in giro per tutta la regione e porteremo la nostra idea sulla necessità di liberare i lavoratori dalle finte tutele ritenendo sia giunta l’ora delle “libertà responsabili». Prima ancora di concludere i lavori con la sua replica il leader nazionale della Cisal ha lanciato una battuta fulminante ma significativa, spiegando che «nel nostro sindacato non esistono orticelli personali ma difesa dei diritti e attenzione ai territori» e aggiungendo che porrà «all’attenzione del Governo il problema della rappresentanza e della rappresentatività, chiedendo al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali una seria verifica del numero degli iscritti e, soprattutto, delle sedi territoriali delle organizzazioni sindacali nel nostro Paese».
Per Cavallaro «sommando il numero degli associati, si scopre che in Italia ci sono più iscritti al sindacato che italiani». L’occasione si è resa utile anche per denunciare anche il “bluff” delle «sedi sindacali dichiarate al Ministero, ma con indirizzi spesso coincidenti con la residenza dei propri dirigenti. Se non si cambia registro – tuona provocatoriamente il Segretario Generale della Cisal – l’anno prossimo dichiarerò 8 milioni di iscritti: tanto nessuno controlla e vince chi la spara più grossa».
Nel corso dei lavori della massima assise organizzativa della Confederazione è stato approvato il bilancio consuntivo per l’anno 2015 presentato dall’economista Enzo Morelli in una articolato e moderno sistema di relazione. Infine, su proposta di Franco Cavallaro, sono stati cooptati nel Consiglio Nazionale i vibonesi Francesco Greco, attuale Amministratore della Cisal Servizi e Consulenze e Antony Lo Bianco, new entry nel sindacato.