venerdì,Gennaio 24 2025

Nuovo Dca per la sanità vibonese, l’allarme dei sindacati: «Gli oss rischiano di restare a casa»

Il testo del provvedimento firmato da Occhiuto che rimodula la pianta organica e consente assunzioni e stabilizzazioni non convince i sindacati: «Non parla degli operatori socio sanitari, discriminazione inaccettabile»

Nuovo Dca per la sanità vibonese, l’allarme dei sindacati: «Gli oss rischiano di restare a casa»
I sindacati e un gruppo di infermieri e oss precari davanti alla sede dell'Asp di Vibo

«Il tanto atteso e da molti giorni preannunciato Dca, finalmente è stato pubblicato. Ma, purtroppo, la giornata che avrebbe dovuto rappresentare la fine del calvario per i “Precari Covid” dell’ASP di Vibo Valentia, si è trasformata in un amaro calice per una parte di loro». È quanto si legge in una nota congiunta dei sindacati di settore a firma di Luciano Contartese (Fp Cgil), Antonino D’Aloi (Cisl Fp), Massimiliano Lo Gatto (Uil Fpl), Giuseppe Gliozzi (Nursing Up), Domenico Pafumi (Fials), Domenico La Bella (Nursind).

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«Infatti – prosegue la nota -, sul documento pubblicato stamattina della Regione Calabria ed avente ad oggetto: “Aggiornamento Piano del Fabbisogno Asp Vibo Valentia” con il quale vengono autorizzate le stabilizzazioni dei precari, non c’è traccia del personale oss. La notizia ha gettato nello sconforto questi lavoratori che, già provati sia nel fisico che nell’animo da decine di giorni di sit-in, davanti alla sede dell’Asp di Vibo Valentia, davvero non si aspettavano una simile e quanto mai sgradita “sorpresa”. Purtroppo, il documento parla chiaro e non si presta a interpretazioni diverse. “Il commissario ad acta decreta: – di ridefinire il nuovo fabbisogno per il profilo degli infermieri, determinando i seguenti limiti massimi: Area Ospedaliera 316 unità; Suem 118 30 unità; Territorio 165 unità. Di autorizzare l’Asp di Vibo Valentia, nei limiti del fabbisogno determinato di cui sopra, al reclutamento, anche attraverso procedure di stabilizzazione, del personale necessario al funzionamento dei servizi sanitari”».

«Le Organizzazioni Sindacali – si legge ancora nella nota -, congiuntamente, esprimono il proprio dissenso a tale decisione che sembrerebbe escludere gli oss dalla tanto attesa stabilizzazione, a meno di improvvisi ravvedimenti. I sindacati continueranno ad agire in tutte le sedi affinché tale comportamento fortemente discriminatorio venga sanato e venga riconosciuto ciò che spetta a questi lavoratori. La battaglia che abbiamo iniziato quasi tre mesi fa, all’indomani dell’annuncio dell’esubero (inesistente), continuerà senza arretrare di un centimetro. Sin da quella data, grazie all’intervento di tutte le forze sindacali al fianco dei lavoratori, siamo riusciti ad accendere i riflettori su questa vicenda. Ad iniziare dalla manifestazione del 31 ottobre 2024 che ha portato all’incontro tenuto in Prefettura il 4 novembre alla presenza del Prefetto Grieco, del Presidente Occhiuto, del Dirigente Regionale Sestito e del Commissario Straordinario dell’ASP di Vibo Piscitelli. In quell’occasione si sono gettate le basi per il lavoro di revisione del fabbisogno. Il 30 ed il 31 dicembre ci ha visti manifestare ancora fianco a fianco dei lavoratori per rivendicare il diritto al lavoro e il diritto alla salute dei cittadini della provincia di Vibo. Anche in quell’occasione siamo stati ricevuti dal neo Prefetto Colosimo».

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Tantissime denunce a mezzo stampa e a firma Fp Cgil, Cisl Fpl, Uil Fp, Nursing Up, Nursind e Fials «hanno sollecitato la risoluzione del problema e, allo stesso tempo, hanno stigmatizzato i disservizi per i cittadini utenti degli ospedali della provincia a causa della riduzione del personale nelle corsie dei reparti e dei Proto Soccorso a seguito dei mancati rinnovi. La nostra azione di supporto alla causa dei precari si è svolta anche lontano dalla ribalta e lontano dai microfoni, attraverso continui contatti con amministratori, rappresentanti politici locali e regionali, richieste di incontro con i commissari per ottenere notizie ufficiali piuttosto che accontentarsi di frasi rubate nei corridoi, ed infine costanti interlocuzioni con gli uffici dell’Asp».

Poi i sindacati ci tengono a precisare: «La nostra prossima mossa sarà quella chiedere e di pretendere un incontro ufficiale ed urgente con la Commissione dell’Asp allo scopo di comprendere come l’Azienda intenda procedere alla luce degli ultimi accadimenti. Non perderemo occasione, come già abbiamo fatto nei giorni scorsi, di stigmatizzare i gravi disservizi e disagi per il personale e per l’utenza a causa della riduzione del personale e della mobilità selvaggia messa in atto dall’Asp nel tentativo di tamponare le carenze di organico, ma che ha avuto come unico risultato quello di “spogliare un altare per vestirne un altro”. Tale gestione approssimativa della carenza di personale ha, inoltre, demotivato e umiliato oltremodo i lavoratori oggetto di tali provvedimenti. Se davvero il processo di stabilizzazione nell’Asp di Vibo dovesse interessare solo il personale infermieristico, escludendo gli oss, i disagi e le inefficienze aumenterebbero in modo esponenziale. Infatti, se è vero che l’Infermiere rappresenta la figura cardine dell’assistenza generale, è altrettanto vero che l’equipe assistenziale non può assolutamente fare a meno degli Operatori Socio Sanitari. Essi, con le loro competenze, sono oramai un supporto indispensabile per il paziente ospedalizzato e per l’Infermiere. Molte Unità Operative, tra cui la Medicina Generale del Presidio Ospedaliero di Vibo, hanno comunicato nei giorni scorsi ufficialmente ed in modo perentorio l’impossibilità di erogare assistenza e servizi appropriati ed in sicurezza ai degenti a causa delle carenze di organico. Addirittura i turni notturni vedono i reparti totalmente privi di personale oss. Tale condizione ha come ulteriore conseguenza anche quella di un danno erariale per l’Asp. Infatti, il personale infermieristico, costretto a lavorare senza personale di supporto, nel primario interesse dei pazienti non autosufficienti è costretto a svolgere mansioni inferiori che, da qui a poco, vedranno l’Azienda obbligata a cospicui risarcimenti economici a favore degli stessi Infermieri che adiranno le vie legali per le cause di demansionamento».

«Pertanto – concludono i sindacati -, ci auguriamo che l’Asp e la Regione Calabria intervengano tempestivamente per scongiurare il rischio della mancata stabilizzazione degli oss. Vibo e la sua provincia non possono permettersi un ulteriore duro colpo al diritto alla salute. Sicuramente se non saremo convocati ed ascoltati come OO.SS faremo una richiesta di un’assemblea dei lavoratoti per chiedere lo stato di agitazione». 

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