Vibo, dopo la diffida l’Asp procede all’assunzione dei sei coadiutori amministrativi
Avevano superato la selezione ma non erano stati convocati per la firma dei contratti, da qui la decisione di rivolgersi a un avvocato. Ora la soluzione della vicenda
I sei coadiutori amministrativi che nei giorni scorsi avevano diffidato l’Asp di Vibo Valentia, sono stati convocati dalla stessa ed hanno firmato i contratti di lavoro con cui diventano ufficialmente dipendenti dell’Azienda sanitaria provinciale. I sei, per tramite dell’avvocato Francesco Pitaro, avevano diffidato l’Asp affinché quest’ultima, in esecuzione di graduatorie ed atti amministrativi, provvedesse alla loro assunzione.
«I sei lavoratori – riferisce una nota – hanno regolarmente superato la selezione e nonostante la delibera della stessa Asp di Vibo Valentia con cui si assicurava la loro assunzione per 1/1/2025 l’Asp di Vibo Valentia aveva assunto una condotta omissiva. Con l’atto del 19/12/2024, pertanto, l’avvocato Francesco Pitaro ha “invitato l’Azienda sanitaria provinciale, in persona del legale rappresentante in carica p.t., a volere procedere, in esecuzione della deliberazione N. 1599 del 6/9/2024 e degli atti pregressi, validi ed esistenti ed efficaci ed esecutivi, alla convocazione degli istanti al fine di permettere loro la stipulazione del contratto di lavoro a tempo pieno e indeterminato e al fine di permettere loro di essere assunti”».
«Nei scorsi giorni – prosegue -, a seguito dell’atto di diffida, l’Asp di Vibo Valentia ha effettivamente convocato i lavoratori e proceduto alla stipula con gli stessi del contratto di lavoro».
«Non può che essere accolta con soddisfazione la notizia che l’Asp di Vibo Valentia abbia proceduto alla stipula con gli aventi diritto del contratto di lavoro a tempo pieno e indeterminato – dichiara l’avvocato Pitao -. I lavoratori, infatti, hanno superato una selezione e la stessa Aso di Vibo Valentia ha, con proprio atto deliberativo, assicurato la loro assunzione. Sarebbe stato davvero illogico, oltre che manifestamente antigiuridico, continuare a tenere una condotta gravemente omissiva e inadempiente e non procedere all’assunzione degli aventi diritti lasciando questi ultimi ingiustamente in una situazione di precarietà lavorativa».