Tu sì, tu no… brucia l’esclusione beffa degli operatori sanitari di Vibo che non si sono visti rinnovare il contratto: «Un’ingiustizia»
Gli "angeli del Covid" non solo hanno perso le ali ma anche il lavoro precario. Sono tornati a protestare dinnanzi all'Asp i 23 infermieri e oss a casa dal 31 dicembre. Ecco le voci dal nuovo sit in - VIDEO
«Noi, i decantati “angeli del Covid”, ci troviamo oggi a non poter garantire uno stipendio a fine mese alle nostre famiglie. Tutto questo è completamente fuori dal normale». Nuovo anno, vecchio stato d’animo per i 23 lavoratori, che questa mattina affiancati da alcuni rappresentanti dei sindacati si sono ritrovati all’Asp di Vibo Valentia per un nuovo sit-in di protesta.
Solo due giorni fa, il 31 dicembre, i professionisti vibonesi con i contratti in scadenza a fine anno (40 camici bianchi in totale) protestavano davanti alla sede dell’azienda sanitaria provinciale per i mancati rinnovi; una situazione che gli stessi operatori sanitari definivano paradossale viste le rassicurazioni ricevute dall’Asp nel corso di tutto il mese di dicembre e considerato il raggiungimento dei requisiti necessari per la stabilizzazione.
Alla fine delle trattative – che hanno coinvolto i commissari dell’Asp, la Regione e i sindacati – la proroga (di due mesi) è arrivata, ma solo per 17 lavoratori su 40. Tutti gli altri sono rimasti fuori. «Mi sono ritrovato escluso da questa proroga secondo un criterio a mio avviso non idoneo, ovvero: chi aveva meno 36 mesi di lavoro si ritrova con una proroga di due mesi, io che ho oltre 39 mesi di servizio mi sono trovato, al 31 dicembre, escluso da questa azienda», ha commentato un infermiere del pronto soccorso.
«Io lavoro al Suem 118 da 40 mesi continuativi e oggi mi sento dire dai nostri commissari dell’Asp che sono un illegale per via delle proroghe che sono state fatte finora. È una cosa assurda e mi sento proprio umiliato davanti a tutti» ha aggiunto un altro lavoratore. «I reparti inoltre sono in gravissime difficoltà – ha spiegato una lavoratrice -. Ci dicono che ci sono 120 esuberi all’Asp di Vibo ma la realtà, sotto gli occhi di tutti, è che c’è una carenza assurda di personale e noi siamo stati costretti a stare a casa».
Tra le situazioni lamentate dai lavoratori anche quella relativa alle ferie non godute: «Nella prima settimana del mese – spiega un infermiere – sono stato richiamato in servizio perché in pronto soccorso c’è una carenza estrema di personale, ho dovuto quindi rinunciare alle ferie per garantire assistenza a chi, sul territorio vibonese, ne aveva bisogno. Molti di noi hanno rinunciato alle ferie proprio rassicurati dall’imminente proroga che poi è arrivata solo per pochi».