Confindustria Vibo compie trent’anni, il presidente Colacchio: «Siamo cresciuti tanto, oggi rappresentiamo 700 milioni di fatturato»
L’associazione degli imprenditori ha festeggiato tre decenni di attività voltandosi a guardare il cammino fatto. Pippo Callipo: «Prima c’era più partecipazione, più amicizia. Adesso sono i giovani a guidare il cambiamento»
Un’atmosfera di grande partecipazione ha accolto ieri pomeriggio, nella cornice della Scuola Allievi Agenti di Polizia di Vibo Valentia, l’Assemblea Generale di Confindustria Vibo Valentia. Un appuntamento speciale, quello dedicato al trentennale dell’associazione, che ha visto istituzioni, imprenditori e rappresentanti del mondo economico e sociale riunirsi per celebrare le radici e progettare il futuro.
L’incontro, moderato dal giornalista de Il Sole 24 Ore Nino Amadore, si è aperto con i saluti istituzionali del sindaco di Vibo Valentia, Enzo Romeo, del direttore della Scuola Allievi Agenti, Pasquale Ciocca, che ha fatto gli onori di casa, e della neo-prefetta Anna Aurora Colosimo. Quest’ultima ha sottolineato con forza l’importanza del ruolo delle imprese nel territorio: «Qui ci sono aziende di eccellenza famose in tutta Italia, direi anche nel mondo. Ma in un contesto in cui la crescita legale è molto più complessa che al Nord, il lavoro degli imprenditori assume un valore straordinario. Come istituzioni, dobbiamo garantire una crescita sana, tutelando chi sceglie la strada della legalità. Non siamo qui per reprimere, ma per difendere la libertà di tutti».
La storia e il presente di Confindustria Vibo Valentia
A prendere la parola davanti alla numerosa platea è stato poi il presidente di Confindustria Vibo Valentia, Rocco Colacchio, che ha ripercorso i 30 anni di storia dell’associazione: «Il 17 dicembre del 1994 nasceva Confindustria Vibo Valentia, staccandosi da Catanzaro e trovando una sua autonomia, proprio come la nuova provincia di Vibo. Oggi celebriamo 30 anni di imprese, di sacrifici, di passi avanti, ricordando con orgoglio come siamo partiti da un’economia basata principalmente sull’edilizia per arrivare a rappresentare un fatturato di 700 milioni di euro all’anno».
Colacchio ha voluto rimarcare il cambiamento positivo che ha attraversato il territorio: «Fare impresa a Vibo Valentia oggi è molto diverso rispetto a trent’anni fa. Certo, abbiamo ancora le nostre difficoltà, ma siamo riusciti a unirci, a fare rete e a costruire una forza comune. Questo ha permesso di allontanare il malaffare e di cambiare il volto della provincia. Ora lavoriamo insieme, investiamo e affrontiamo i problemi collaborando».
Tra gli imprenditori presenti non poteva mancare Pippo Callipo, primo presidente di Confindustria Vibo Valentia e figura simbolica per l’imprenditoria calabrese: «Cos’è cambiato in questi 30 anni? Una volta c’era più amicizia, più partecipazione, forse perché eravamo tutti più grandi e con una visione diversa. Oggi sono i giovani a guidare il cambiamento, con nuovi sistemi e un nuovo modo di fare impresa. È un’evoluzione positiva, purché restino saldi i principi di rispetto delle leggi, dei collaboratori e dell’etica». Callipo ha parlato anche delle sfide ancora aperte, come la burocrazia: «Quella che io chiamo “mafia con la penna” è ancora una realtà pesante. La politica e la pubblica amministrazione dovrebbero agevolare chi lavora nel rispetto delle regole, non ostacolarlo. Eppure, in trent’anni è cambiato molto poco in questo senso».
Le prospettive future
La sessione centrale, intitolata “Mercati, strumenti e strategie: leve della crescita”, ha visto poi la partecipazione di Rosario Varì, assessore allo Sviluppo Economico della Regione Calabria, Andrea Agostinelli, presidente dell’Autorità Portuale, e Natale Mazzuca, vice presidente nazionale per le Politiche Strategiche per lo Sviluppo del Mezzogiorno. A loro si sono uniti Aldo Ferrara, presidente di Unindustria Calabria, e Sebastiano Caffo, presidente del Consorzio Nazionale Grappa. Infine il contributo video di Wanda Ferro, sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno, l’intervento di Filippo Pietropaolo, vice presidente della Regione Calabria e quello di Matteo Zoppas, presidente dell’ICE (Istituto Commercio Estero).
«Le misure che abbiamo messo su per sostenere la competitività del settore produttivo calabrese sono tante e sono state interamente assorbite – ha spiegato l’assessore Varì -. Abbiamo visto un aumento degli investimenti e dell’export che dura da 12 trimestri consecutivi. Siamo oggi la regione con la crescita più significativa in Italia. Questo dimostra che le misure adottate, come i fondi per impianti e macchinari, stanno andando nella direzione giusta», ha dichiarato Varì, sottolineando anche l’impegno per semplificare le procedure burocratiche e rafforzare le aree industriali. «C’è ancora molto lavoro da fare – ha ribadito l’assessore – ma il nostro obiettivo è mettere le imprese calabresi nelle condizioni di competere, sia a livello nazionale che internazionale».
Infine il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, che ha rivolto uno sguardo al futuro: «Confindustria ha sempre rappresentato un baluardo per lo sviluppo del Mezzogiorno. Oggi più che mai dobbiamo puntare sulla sostenibilità ambientale, sull’economia circolare e sulla transizione digitale. Questo è il cammino che ci permetterà di rendere la Calabria un modello di crescita». Ferrara ha poi toccato un tema cruciale: la fuga dei giovani: «È un fenomeno che riguarda tutto il Sud, ma dobbiamo lavorare per cambiare questa narrazione. Dobbiamo fare in modo che siano messe in campo delle risorse destinate ai tanti talenti della nostra regione che vogliono fare impresa. Esistono opportunità anche qui, e dobbiamo valorizzare i talenti locali, sostenendo l’imprenditorialità giovanile e favorendo l’incontro tra domanda e offerta di lavoro».