Da Vibo Marina a Rotterdam e poi in Norvegia: i mega componenti industriali realizzati a Porto Salvo iniziano il loro viaggio
Nel porto sta per essere completato l’imbarco di dieci raffreddatori d’aria per la produzione di idrogeno. Ognuno pesa 70 tonnellate e sono i più grandi mai prodotti al Sud. Un esempio della Calabria che esporta
La bilancia commerciale della Calabria non ha certamente un saldo positivo tra importazioni ed esportazioni e forse i prodotti metalmeccanici prodotti nel polo vibonese rappresentano una delle poche voci di export. Nel porto di Vibo Marina sta per essere completato l’imbarco di dieci “air coolers modules” (raffreddatori di aria) per la produzione di idrogeno. Le loro dimensioni sono imponenti, le più grandi realizzate da un’industria del Sud Italia. Le loro misure sono di 8 mt. x 13,5 mt, pesano 70 tonnellate ciascuno ed hanno un volume di 950 mc., motivo per cui il loro trasporto può avvenire solo via mare e dal porto di Vibo Marina, che si conferma un importante e strategico scalo marittimo, saranno trasportate a Rotterdam per poi raggiungere la Norvegia. Sono state realizzate nello stabilimento BM Oil&Gas che ha sede nella zona industriale di Porto Salvo, nelle vicinanze del colosso Baker Hughes.
La differenza è che, in questo caso, non si tratta di una multinazionale, ma di un’impresa nata e operante nel territorio vibonese con maestranze e management calabrese. Una dimostrazione di come anche al Sud possano nascere realtà industriali competitive a livello nazionale e internazionale. Occorre puntare su uno sviluppo di questo comparto industriale presente nel Vibonese, che sta dimostrando di possedere una notevole e insospettata vitalità, anche per dare maggiore impulso ai traffici marittimi che interessano il porto, la cui vocazione sembra essere stata finora né commerciale né turistica, ma prevalentemente “petrolifera”.
Anche la Pro Loco di Vibo Marina ha inteso sottolineare l’importanza di agevolare sotto ogni aspetto le attività del polo metalmeccanico evidenziando come «si spera che politica e amministrazioni si impegnino per rendere agevole e funzionale il collegamento viario dall’area industriale di Porto Salvo al porto per l’imbarco dei prodotti delle aziende metalmeccaniche vibonesi. Da più parti si è manifestato- rimarca il direttivo dell’associazione- il desiderio che la Baker Hughes rimanga a Vibo Marina e faccia investimenti per sviluppo e occupazione, ma da tempo non si registra alcun passo avanti da parte degli enti competenti al fine di migliorare, rendere agevole e regolare il collegamento stradale dai siti industriali allo scalo; riducendo costi ed evitando la necessità di spostare, ogni volta, barriere di ogni tipo per il passaggio dei moduli costruiti da importanti aziende (Nuovo Pignone, BM Carpenterie, AMD ed altre) verso il porto di Vibo Marina per poi raggiungere più agevolmente via mare i vari continenti».