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Il cantiere alla stazione di Vibo-Pizzo non è degno di una città europea: benvenuti negli anni ‘50 quando gli operai avevano cappelli di carta – VIDEO

Voragini piene d’acqua, inciampi di ogni tipo, materiali edili ovunque e tondini di ferro ad altezza uomo: lo spettacolo per chi scende qui è disarmante

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Il cantiere per la riqualificazione della stazione ferroviaria di Vibo-Pizzo

Ok, ci sono i lavori da fare, i fondi a disposizione da spendere, la nuova Vibo che emerge dalla polvere e tutto il cucuzzaro di belle, bellissime cose. Ma nell’attesa che tutto ciò si realizzi non si può sospendere completamente l’adesione al mondo civilizzato. Un viaggiatore straniero, di qualunque Paese al mondo, a meno che non provenga da una zona di guerra, che scenda suo malgrado alla stazione ferroviaria di Vibo Pizzo, si troverà immediatamente proiettato negli anni ’50, quando gli operai lavoravano in canottiera e avevano un cappello fatto di carta di giornale sulla testa per proteggersi dal sole.

Il cantiere per la riqualificazione del piazzale della stazione è un florilegio di buche, di inciampi, di tondini di ferro ad altezza uomo, di recinzioni sbrindellate e, ovviamente, fango. Tanto fango. È vero, quando si cucina si sporca. E quando si scava, si martella, si impasta il cemento e si costruisce, non si può andare troppo per il sottile. Ma in questo caso, non è solo di apparenza che si parla.

La strada che conduce alla stazione è costellata di voragini piene di acqua fangosa che le auto devono evitare con precisione millimetrica per non rischiare di rimanerci dentro, mentre i bus si rassegnano ad entraci aumentando a ogni passaggio la loro profondità. Camminamenti sicuri per i pedoni non ce ne sono e macchinari e materiali edili sono ovunque in bella vista (ma questo sarebbe il minimo).

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La cosa preoccupante è la sensazione di insicurezza e pericolosità per l’incolumità dei viaggiatori che oggi emana il principale scalo ferroviario vibonese.

L’intervento, iniziato ai primi di luglio da Ferrovie dello Stato, dovrebbero terminare al massimo entro il mese di novembre. La riqualificazione dell’area esterna alla stazione di Vibo Pizzo «fa parte di un più ampio progetto che Rfi sta realizzando nell’ambito degli interventi di riqualificazione dell’impianto ferroviario, per un investimento complessivo di circa 5 milioni di euro – fa sapere la società del gruppo Fs -. Il completamento dei lavori di restyling degli spazi interni e delle aree esterne alla stazione di Vibo-Pizzo, inserita nel Piano di Rfi che interessa le 600 stazioni più frequentate della rete nazionale, è previsto entro la fine dell’anno».

Per Vibo-Pizzo Rfi assicura che tutto sarà completato entro ottobre-novembre. Probabilmente ce la faranno a mantenere la promessa, o forse no, ma – ripetiamo – non è questo il punto. Il punto è che in nessuna città europea probabilmente sarebbe permesso ciò che vede chi arriva a Vibo in treno e deve poi districarsi tra pozzanghere, pezzi di travertino e tondini di ferro. “È il viaggio, non la meta, ciò che conta”, diceva T. S. Eliot. E questo viaggio, in verità, è brutto assai.

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