mercoledì,Dicembre 18 2024

Tutti vogliono i 60 milioni di Baker Hughes: dopo Vibo anche Saline Joniche e Crotone si candidano per l’investimento sfumato a Corigliano Rossano

Una vicenda che fornisce la cifra di quanto quanto sia sempre alta in Calabria la fame di occupazione, in ballo infatti ci sono circa 200 posti di lavoro diretti più tutto l'indotto. Nuova guerra tra poveri in vista?

Tutti vogliono i 60 milioni di Baker Hughes: dopo Vibo anche Saline Joniche e Crotone si candidano per l’investimento sfumato a Corigliano Rossano
In alto il porto di Vibo Marina, in basso Crotone e Saline Joniche

Arrivano altre candidature per il progetto d’investimento che la multinazionale Baker Hughes aveva proposto per il porto di Corigliano-Rossano. Oltre al sindaco di Vibo, Enzo Romeo, che aveva subito offerto piena disponibilità per la realizzazione nel porto di Vibo Marina dell’investimento di 60 milioni di euro con una ricaduta occupazionale prevista in 200 addetti in maniera diretta oltre ad un centinaio per l’indotto, hanno espresso la disponibilità delle loro amministrazioni anche il sindaco Maria Foti (Montebello Jonico, per la frazione Saline) e Vincenzo Voce (Crotone).

Mentre ancora nulla non vi è nulla di definitivo, in quanto da più parti viene sollecitato un ripensamento da parte dei vertici aziendali di Baker Hughes dopo il dietrofront da Corigliano-Rossano, c’è da registrare la proposta avanzata dal sindaco di Montebello Jonico che ha accolto con entusiasmo l’ipotesi avanzata da Giuseppe Nucera, già presidente di Confindustria Reggio Calabria e dall’economista Matteo Olivieri, che hanno chiesto ufficialmente all’azienda statunitense di considerare il porto di Saline Joniche come potenziale sito per il nuovo investimento. Si tratta di un’infrastruttura che, anni addietro, era stata individuata per l’ubicazione di una centrale a carbone, progetto poi accantonato per l’opposizione sollevata dal fronte ambientalista. Il porto si Saline Joniche venne realizzato nell’ambito del cosiddetto “pacchetto Colombo” varato dopo i moti di Reggio degli 1970, ma non è mai entrato in funzione.

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Anche il sindaco di Crotone ha, recentemente, avanzato la candidatura della città pitagorica per ospitare l’investimento previsto per Corigliano, sottolineando il forte rapporto di collaborazione esistente con l’Autorità di sistema portuale e con il suo presidente, Andrea Agostinelli, una sinergia grazie alla quale è stato possibile portare avanti un’azione di riqualificazione che cambierà il volto della città e che aumenterà le potenzialità dell’infrastruttura permettendo in tal modo di poter ospitare il nuovo investimento in Calabria di Baker Hughes.

Una vicenda che fornisce la cifra di quanto sia sempre alta in Calabria la fame di occupazione e di quanto la regione sia alla ricerca di nuovi posti di lavoro per fermare l’emorragia di forze sane che abbandonano il territorio calabrese. Ma anche una vicenda che rischia di innescare un’altra guerra tra poveri.

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