«Avete ucciso il commercio a Vibo», la protesta dei negozianti scuote la vigilia delle elezioni – Video
Manifesti a lutto, tanta rabbia ma anche proposte concrete, come riaprire al traffico il corso. Decine di esercenti hanno abbassato le saracinesche e inscenato un clamoroso flash-mob contro l’indifferenza del Comune verso le loro istanze: «Il nuovo sindaco ci ascolti»
«La nostra è una richiesta di aiuto che nessuna Amministrazione ha voluto mai ascoltare». Quello di Giuseppe Callipo, commerciante di Vibo Valentia è l’ennesimo grido di allarme dei commercianti vibonesi che questa mattina hanno inscenato una protesta forte e partecipata per denunciare l’agonia del settore in una città che sembra aver completamente abbandonato al proprio destino gli esercenti, stretti tra crisi economica e desertificazione del centro storico. Su corso Vittorio Emanuele III si sono ritrovati decine di commercianti che hanno dato vita all’associazione “Vetrine Vibonesi” presieduta da Antonio Santamaria.
«È stato ucciso il commercio»
«È stato ucciso il commercio Vibonese», si leggeva nei tanti manifesti a lutto che i commercianti hanno ostentato nel corso di un flash mob di grande impatto alla vigilia del voto. All’iniziativa anche due dei candidati a sindaco, Enzo Romeo (centrosinistra) e Roberto Cosentino (centrodestra).
«Quella di oggi è una protesta frutto della esasperazione – spiega Antonello Catania, vicepresidente della neonata associazione -, perché non siamo mai stati ascoltati. Ci rivolgiamo così al futuro sindaco della città, chiunque sarà, affinché intervenga per affrontare questa vera e propria emergenza economica e sociale».
Gli esercenti imputano il disastro commerciale non tanto alle dinamiche economiche, che pure sono state difficili a causa della pandemia, ma soprattutto alla disattenzione dell’Amministrazione comunale nei confronti delle loro esigenze. Mancanza di servizi, assenza di iniziative capaci di animare il centro cittadino, caos cantieri e parcheggi inesistenti sono i motivi che hanno contribuito a determinare una crisi epocale del commercio Vibonese.
L’appello alle Istituzioni
«Abbiamo deciso di dare voce ed evidenza pubblica al nostro disagio – chiarisce Francesco Di Prisco -, I problemi che scontiamo vanno avanti da troppo tempo senza che nessuno se ne occupi. Da qui l’idea di un’associazione che possa farsi portavoce delle nostre istanze. Diciamo basta all’immobilismo. Avvieremo una serie di iniziative per rilanciare il commercio che deve essere una priorità per la futura amministrazione».
A peggiorare la situazione c’è stato l’avvio in contemporanea di diversi cantieri che hanno cancellato i parcheggi. «Non soltanto i nostri clienti, ma neppure noi commercianti riusciamo a trovare parcheggio», chiarisce Maria Chiara Crupi che lancia un accorato appello alle Istituzioni: «Non lasciateci morire così. Inventatevi qualcosa per ripopolare il centro».
Tra le proposte, quella di aprire il corso al transito delle auto, attivare un servizio navetta e individuare nuove aree da adibire a parcheggio. Infine, l’appello rivolto alla cittadinanza: «Non lasciateci soli in questa battaglia. Sosteneteci e acquistate a Vibo Valentia per non fare morire le piccole botteghe».
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