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Ecco lo Zibibbo di Porto Salvo, la scommessa di due giovani vignaioli vibonesi che puntano sulla filiera corta

La storia delle Cantine Artese e dei coniugi Giovanna e Leo. Secoli di storia rivivono in un pregiato passito e in un bianco secco. Passione, amore per la terra e la riscoperta di un vitigno antichissimo

Ecco lo Zibibbo di Porto Salvo, la scommessa di due giovani vignaioli vibonesi che puntano sulla filiera corta
Giovanna Artese e Leonardo Monterosso

Parlare di Zibibbo, in Calabria, significa ripercorrere secoli e secoli di esperienze vitivinicole. Il vitigno a bacca bianca che dà origine all’omonimo vino molto profumato. Secondo molti studiosi l’etimologia di Zibibbo si ricollega al mondo arabo e al concetto di uva passa (uvetta, uva sultanina), ed è stato appellato anche con il nome di Moscato d’Alessandria, per cui lo si è ritenuto originario dell’Egitto, nonché propagato dagli intraprendenti seguaci di Maometto sulle coste mediterranee e in particolare in Sicilia e a Pantelleria. Nella provincia di Vibo Valentia più di un produttore ci sta lavorando su, seguendo le proprie inclinazioni e visioni.

Due giovanissimi coniugi, Giovanna Artese e Leonardo Monterosso, in località Porto Salvo, hanno deciso di dedicare molte energie a questo vitigno così particolare e aromatico, seguendo in modo serio e intelligente la filosofia della filiera corta. Leonardo (Leo per gli amici) è ormai un vignaiolo esperto, mentre Giovanna cura con maggiore attenzione le attività della cantina. In verità Giovanna e Leo, con tanto entusiasmo, si aiutano e si completano a vicenda: ci credono e ce la stanno mettendo tutta.
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