Il lento declino del Porto di Vibo Marina, Montesanti: «L’Autorità di sistema ignora il nostro scalo»
Lo storico denuncia in particolare il mancato dragaggio dei fondali del porto che compromette la regolarità del traffico commerciale: «Si rischia il declassamento»
Le locuzioni che si potrebbero usare per definire il porto di Vibo Marina spaziano dalla cinematografia (Il porto delle nebbie) alla poesia (Il porto sepolto- Ungaretti). Ed è proprio su quest’ultimo aspetto che si concentra l’intervento di Antonio Montesanti, storico locale, artista, nonché candidato al Consiglio comunale nella prossima tornata elettorale amministrativa, il quale punta il dito contro l’Autorità di sistema portuale con sede a Gioia Tauro nella cui competenza ricade anche lo scalo vibonese.
«Rimango basito – dichiara Montesanti – per l’attenzione che l’Autorità di sistema portuale dei mari Tirreno Meridionale e Ionio riserva a tutti gli altri porti di sua competenza, ignorando il porto di Vibo Marina. Eppure, da tempo le compagnie petrolifere segnalano la necessità di dragare, ripristinandone il fondale, l’area destinata all’attracco delle proprie navi. Da qualche anno, in attesa del richiesto dragaggio, si assiste all’attracco di petroliere che arrivano a mezzo carico o di minore dislocamento, al fine di poter lavorare in sicurezza all’interno del bacino portuale; ma questa non è una soluzione che può durare a lungo, sia per i costi che per le difficoltà di manovra. Mi chiedo quando verrà il turno del porto di Vibo – rimarca Montesanti – o meglio ancora di Porto Santa Venere, il più antico bacino portuale della Calabria, per vedere attuata una seria attività di manutenzione e gestione, prima che il traffico commerciale decida di utilizzare altri scali, eventualità che potrebbe prefigurare un possibile declassamento del porto».
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