martedì,Dicembre 3 2024

In Calabria centri storici sempre più deserti e con meno imprese: i dati di Vibo

A Vibo sparite decine e decine di attività. Il presidente del sodalizio Algieri: «I dati sulla desertificazione commerciale sono allarmanti. Bisogna agire»

In Calabria centri storici sempre più deserti e con meno imprese: i dati di Vibo
Corso Vittorio Emanuele III a Vibo

«La Calabria, come tutto il resto del Paese, da qualche anno a questa parte si trova a fare i conti con un fenomeno allarmante che sta distruggendo l’economia dei territori: la desertificazione commerciale». È l’analisi della Confcommercio a seguito dei dati emersi dal Centro Studi delle Camere di Commercio G. Tagliacarne per il periodo 2012-2023. Il report ha messo in luce, in tutti e cinque i capoluoghi di provincia calabresi, un declino significativo delle attività commerciali nei centri storici con segni di cedimento anche nei centri urbani in generale. «Il cuore delle città calabresi – sostiene la Confcommercio- è in crisi, con un crollo del commercio che si riflette chiaramente nei numeri. A Catanzaro, il commercio nei centri storici ha subito una diminuzione di 85 unità di impresa nel periodo 2012-2023. Cosenza ha visto un declino ancor più marcato, con una perdita di 91 imprese, mentre Crotone mostra una leggera diminuzione di 9 imprese. Ma a mostrare i dati più allarmanti sono le città di Reggio Calabria e Vibo Valentia che hanno subito rispettivamente una riduzione di 110 e 93 unità d’impresa». La situazione non mostra segni di miglioramento nemmeno raffrontando i dati del 2022 con quelli del 2023. «Il centro storico di Catanzaro infatti, in un anno ha perso 25 imprese commerciali, Cosenza 31, Crotone 14, Reggio Calabria 7 e Vibo Valentia 13».

Una panoramica di Vibo Valentia

La desertificazione commerciale, tuttavia non risparmia nemmeno i centri urbani, anche se va precisato che in questo caso si ravvisano tendenze contrastanti. «Catanzaro e Reggio Calabria subiscono perdite significative nel periodo 2012-2023, con -183 e -201 unità d’impresa. Cosenza, al contrario, mostra un calo meno marcato -132 attività, mentre Crotone e Vibo Valentia registrano addirittura incrementi di 50 e 1 unità». Anche i servizi, sia nei centri storici che nelle altre zone, sono coinvolti da questa tendenza. «Cosenza è l’unica a distinguersi positivamente con un aumento del 64 attività nei centri storici nel periodo 2012-2023. Tuttavia, Catanzaro, Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia subiscono perdite, evidenziando la fragilità del settore. Nel biennio 2022-2023, Cosenza mantiene una tendenza positiva (+10), mentre gli altri centri storici vedono ulteriori declini modesti o stagnazioni». «I dati sulla desertificazione commerciale nella nostra Regione – ha dichiarato il presidente di Confcommercio Calabria Klaus Algieri, sono estremamente preoccupanti e richiedono un’immediata attenzione e azione. La situazione delineata evidenzia una crisi profonda che sta minando le fondamenta stesse delle nostre comunità locali. In particolare, il drastico declino delle attività commerciali nei centri storici, luoghi che rappresentano il cuore pulsante della nostra cultura e identità, ci preoccupa molto. Da molto tempo stiamo dicendo che è necessario intervenire per invertire questa tendenza. Servono politiche mirate e soluzioni innovative. È cruciale adottare misure che possano stimolare la ripresa economica, sostenere gli imprenditori locali e proteggere il tessuto commerciale delle nostre città. Questo include incentivare l’apertura di nuove attività, implementare politiche di riqualificazione urbana e promuovere l’attrattività dei centri storici per i consumatori».

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