Boschi e borghi vibonesi, “Vivi Serra”: «Trekking buon trampolino di lancio, si punti sui servizi»
Bilancio positivo per il sodalizio diretto da Papasodaro che nell’ultima escursione ha registrato la partecipazione di quasi cento persone provenienti da ogni angolo della Calabria e della Sicilia: «Il nostro territorio merita di essere fatto conoscere»
«Le attività di trekking sono un buon trampolino di lancio per il territorio ma bisogna insistere per coltivare tutte queste iniziative durante i vari mesi dell’anno e al contempo creare dei progetti mirati. Su questi elementi puntiamo molto e lavoriamo ormai da anni in questa direzione. I risultati sono entusiasmanti e attestano l’interesse dei turisti per l’entroterra vibonese. Un dato tutt’altro che scontato». Mario Papasodaro traccia un bilancio positivo della stagione estiva e degli eventi escursionistici promossi dalla associazione “Vivi Serra San Bruno”. Un progetto partito con l’obiettivo di far conoscere la storia del territorio che ruota attorno alla cittadina della Certosa, il patrimonio storico e naturalistico che Serra e i borghi limitrofi possiedono. Dai primi passi con il coinvolgimento di amanti delle passeggiate nei boschi alle iniziative in grado di coinvolgere gruppi numerosi. Come l’ultima escursione che, partita dal centro storico di Serra San Bruno, è stata indirizzata alla visita notturna delle carbonaie.
Gli scalpellini serresi
Un evento in grado di ripercorrere la storia di un mestiere antichissimo che resiste nel cuore delle Serre grazie alla forza di volontà degli ultimi carbonai: «L’appuntamento – fa presente Papasodaro – è stato un grande successo. Abbiamo registrato il sold out dopo pochissime ore dalla pubblicazione dell’evento. In questa ultima occasione, abbiamo accolto 93 persone provenienti da diverse località della Calabria e anche dalla Sicilia». Il tour è iniziato con i saluti del sindaco Alfredo Barillari ed è poi proseguito «con la visita dei palazzi del Settecento e dei piccoli gioielli in granito realizzati da scalpellini locali. Come le suggestive fontane e i portali sparsi nel centro storico. Tra le opere più importanti menzioniamo la fontana di Bonsignore creata da un unico blocco di granito locale. La visita – aggiunge il presidente di “Vivi Serra San Bruno” è poi continuata nelle vie caratteristiche di Serra San Bruno. È stata una bella esperienza perché un fiume di persone ha rallegrato il centro storico dove regnava il silenzio».
Visita notturna alle carbonaie
Il fulcro dell’escursione è stato il tragitto verso le carbonaie: «Era buio, i nostri passi erano illuminati dalla luce delle torce. È stata una esperienza che ha lasciato nel cuore dei partecipanti un ricordo indelebile. Gli escursionisti si sono lasciati trasportare dalla storia millenaria dei carbonai, dalla magia del luogo. I carbonari delle Serre sono gli ultimi rimasti tant’è che il loro lavoro è al centro di studi e approfondimenti da parte di ricercatori e professionisti provenienti da ogni parte d’Italia e d’Europa». Al rientro, «i partecipanti hanno avuto modo di confrontarsi con noi promotori. I commenti sono stati più che positivi. È stato poi previsto un momento di convivialità che ha permesso di rafforzare l’amicizia e la conoscenza nei riguardi della nostra associazione e dei nostri membri». Un risultato andato ben oltre le più rosee aspettative: «Con questo evento abbiamo voluto dare una risposta a chi non ha creduto nelle nostre origini, la nostra cultura, la nostra gastronomia. Vorremmo che si capisca che abbiamo un tesoro che va solo fatto conoscere», evidenza Papasodaro ricordando i progetti portati avanti dal sodalizio da lui rappresentato: «Tutte le nostre uscite, che interessano un arco temporale di un anno e non sono quindi limitate al periodo primaverile-estivo, rappresentano un modello su cui imbastire qualcosa di costruttivo per il turismo green. Le attività possono puntare ad abbracciare innumerevoli interessi, anche spirituali. Ne è la dimostrazione il sentiero Frassati, luogo mistico di San Bruno». Per il futuro, la strada è chiara: «C’è necessità di coinvolgere, fare rete, sensibilizzare le varie istituzioni competenti a migliorare nei servizi. Bisogna puntare ancora di più sull’accoglienza. È fondamentale avere un ufficio di informazioni, poter contare su guide turistiche, sentieri ben segnalati e puliti. Per guardare con ottimismo alle nuove stagioni, serve l’impegno di tutti. Siamo consapevoli – chiosa Papasodaro- che le difficoltà non mancano ma la sinergia fra enti potrebbe sopperire a tante mancanze. Con l’ultima escursione abbiamo dato un segno importante al territorio, questi eventi devono essere il cuore pulsante dell’economia locale».
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