mercoledì,Novembre 27 2024

Ferragosto nel Vibonese: dal relax al mare ai boschi delle Serre e poi eventi religiosi e Musei aperti

Dal Museo della Certosa al castello di Vibo, e poi ancora la suggestiva chiesetta di Piedigrotta e il viaggio nel passato con le grotte di Zungri. Le mete per la giornata del 15 agosto

Ferragosto nel Vibonese: dal relax al mare ai boschi delle Serre e poi eventi religiosi e Musei aperti

Rappresenta il momento clou dell’estate. Un giorno di festa dal nord Italia al profondo Sud dedicato allo stare insieme, al divertimento, al relax. Sul fronte turistico, il 2023 è stato l’anno del vero ritorno alla normalità. Molti centri della Costa degli dei, da Pizzo a Tropea e Nicotera, in questi giorni stanno accogliendo centinaia e centinaia di turisti. Ai villeggianti si sommano gli emigrati di ritorno dei paesi d’origine per ricongiungersi con amici e parenti. Per il Ferragosto a Vibo e provincia, le scelte sono assai diversificate e spaziano dal mare alla montagna, passando per imperdibili eventi religiosi e poli museali aperti al pubblico.

Le spiagge assolate o il relax in montagna

Il mare è tra le destinazioni più ambite sia dai villeggianti che dagli stessi residenti. La Costa degli dei offre grande varietà sia per quanto concerne le spiagge libere che i lidi attrezzati. Le località più gettonate sono Tropea, Parghelia, Capo Vaticano, Vibo Marina, Nicotera e Pizzo. Nella città napitina, oltre a quanto offre il mare, apprezzatissimo è il suo gelato e la specialità che ha reso il centro costiero famoso ben oltre i confini regionali, il gelato. Non mancano le località predilette per le attività di immersione e snorkeling. Zambrone e Sant’Irene rientrano tra le località di nicchia più ricercate. Tra gli eventi religiosi più attesi, la processione in mare che si tiene a Tropea. Le statue che compongono l’opera Sacra Famiglia, conservate nel celebre santuario di Santa Maria dell’Isola, nel pomeriggio costeggeranno un tratto di litorale in occasione della giornata in cui la Chiesa celebra la solennità dell’Assunzione al cielo di Maria. A fare da contraltare, il silenzio e la frescura dei paesi delle Serre. Itinerari tra i boschi per chi ama il contatto con la natura, visite nei borghi di Vallelonga, Soriano Calabro, Monterosso, Serra San Bruno, Mongiana, Fabrizia. Non mancano specifiche aree pic-nic dover poter godere a pieno della giornata festiva.

I musei aperti

L’Insediamento rupestre di Zungri

Nel Ferragosto vibonese c’è tanta cultura. Sono diversi i siti d’interesse storico e archeologico che garantiranno le aperture. Tra questi figurano le grotte di Zungri e il Museo della civiltà rupestre e contadina. L’insediamento degli Sbariati consente un tuffo nella vita delle antiche popolazioni che abitarono le zone del Poro. Il Museo è invece un viaggio alla scoperta delle radici e dell’identità culturale locale. Una immersione nella casa dei nonni, una finestra aperta sull’intramontabile mondo contadino. Poi, grazie a recenti iniziative, il centro storico di Zungri è stato arricchito con opere d’arte realizzate su abitazioni in disuso. Suggestiva, la visita al santuario della Madonna della neve. Qui è conservata una pregevole tela proveniente dalla bottega del pittore cinquecentesco Raffaello.

Pizzo, il Castello Murat e Piedigrotta

Il quadro della Madonna di Piedigrotta, foto dalla pagina fb Chiesetta di Piedigrotta

Restando nella sfera religiosa, altro piccolo gioiello è la chiesetta di Piedigrotta di Pizzo. Una struttura scavata nell’arenaria e la sua storia si snoda tra leggende e fatti realmente accaduti. In base alle leggende, il culto nei riguardi della Madonna di Piedigrotta sarebbe nato come segno di ringraziamento dopo un terribile naufragio provocato da una violenta tempesta. I marinai, temendo per la loro vita, pregarono ardentemente il quadro della Vergine custodito della cabina del capitano. Per l’imbarcazione non ci fu scampo ma l’equipaggio si salvò. A riva venne trasportato anche il quadro della Madonna e la campana di bordo datata 1632. I marinai mantennero la promessa: scavarono una grotta e li vi collocarono l’effige miracolosa. Tra ‘800 e ‘900, la cappella venne ingrandita grazie al lavoro dell’artista locale Angelo Barone e del figlio Alfonso. Negli anni sessanta, a seguito di un atto vandalico che danneggiò la chiesetta in modo grave, un nipote degli scultori originari si prodigò per riportare il sito all’antico splendore. Oggi un nuovo capitolo della storia della Chiesetta, cuore pulsante del sentimento religioso locale. Aperto ai visitatori anche il Castello Murat di Pizzo (orario 9/24), maniero della seconda metà del XV secolo. All’ interno della suggestiva struttura una ricostruzione storica riproduce gli ultimi giorni di vita di Gioacchino Murat, rappresentando i diversi momenti della detenzione del Re e dei suoi uomini.

Il Museo della Certosa

La Certosa di Serra San Bruno

Uno sguardo sulla vita monastica, un luogo di silenzio e di meditazione. Tra i siti culturali di maggior interesse, troviamo il Museo della Certosa di Serra San Bruno. Il polo è stato realizzato su impulso della comunità monastica nel 1994 e si sviluppa all’interno del perimetro delle mura del monastero.  Custodisce e coglie l’atmosfera ed il senso più profondo del luogo. Attraverso un percorso composto da oltre venti sale, il visitatore ha la possibilità di conoscere la storia di San Bruno e dell’ordine da lui fondato. Successivamente si potranno osservare gli ambienti della Certosa ricostruiti in modo esemplificativo ma con gli arredi originali. Le porte saranno aperte dalle ore 10 alle 19.00.

Museo di Vibo Valentia

Il museo di Vibo, il busto in basanite e la laminetta orfica

Consueta apertura anche per il Museo archeologico di Vibo Valentia. Il polo, è nato nel 1969 e intitolato al conte Vito Capialbi, custodisce pregevoli reperti che raccontano le varie fasi storiche della città, a partire dall’epoca greca e poi romana e medievale. Tra le testimonianze di pregio si trova la laminetta orfica di Hipponion” datata fine V-inzio IV, prezioso reperto costituito da un sottile foglio d’oro sul quale, in greco, vi è uno scritto su sedici righe. Conteneva le indicazioni per l’Aldilà riservate agli iniziati ad una dottrina misterica. Vi sono poi il busto femminile in basanite e il ritratto di Agrippa, stratega di Augusto. Il Museo ospita inoltre una apprezzabile raccolta di monete antiche, alcune provenienti dalle principali città della Magna Graecia. Gioielli di grande valore visitabili anche a Ferragosto, dalle ore 9.00 alle 19.30, orario continuato.

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