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La messa in sicurezza dei moli di Briatico-Sant’Irene e i fondi a disposizione dal 2024

Le risorse, circa 800mila euro, serviranno per dare il via ad una prima parte dei lavori ma per un completo restyling serviranno ulteriori finanziamenti. Il sindaco Vallone: «Primo passo, il ripristino del porticciolo a tutela dei pescatori e delle loro attività»

La messa in sicurezza dei moli di Briatico-Sant’Irene e i fondi a disposizione dal 2024
I porti di Briatico e Sant'Irene

L’obiettivo è sempre stato quello di restituire dignità al borgo marinaro, pesantemente danneggiato dalle mareggiate che, in tempi diversi, hanno duramente colpito il litorale briaticese. L’ultima ondata di maltempo, nell’inverno scorso, ha messo in ginocchio più località del comprensorio con pesanti ripercussioni sulle strutture ricettive, lidi e spiagge. Una necessità di restyling che riguarda anche Sant’Irene, tra le località turistiche più apprezzate di Briatico e conosciuta per la bellezza dei suoi fondali e per il suggestivo scoglio di Ulisse, in epoca romana utilizzato come vivarium, per allevamento di pesce. Un patrimonio storico e paesaggistico su cui la cittadina intende investire per implementare i flussi turistici e sostenere l’economia locale.

I fondi per il molo di Briatico

Per tali ragioni, l’amministrazione guidata dal sindaco Lidio Vallone, fin dal suo insediamento, ha cercato di trovare le giuste vie di finanziamento per poter svolgere attività di riqualificazione di località Rocchetta e Sant’Irene. “Scomodando” anche la politica, coinvolgendo esponenti impegnati a livello locale e nazionale. Con gli 800mila euro messi a disposizione dal governo: «Saranno spendibili – avvisa il primo cittadino – dal 2024. Più nel dettaglio, 200mila euro il prossimo anno, 600mila euro nel 2025. Si tratta di cifre con cui si può iniziare un lavoro di messa in sicurezza dei moli». Ed entrando nei singoli casi: «Puntiamo in particolare al ripristino del porticciolo di Briatico a tutela dei pescatori. Il molo rimane una priorità poiché le attività di pesca e la sicurezza degli operatori rappresentano un’urgenza non rimandabile».

Il recupero del borgo marinaro

La Torretta di Briatico

Il borgo marinaro, le barche, il porticciolo, la torretta, sono il simbolo di Briatico ben oltre i confini regionali. La cultura della pesca, messa duramente alla prova dai cambiamenti della modernità, dai danni subiti dal molo, dalla stessa emergenza pandemica, è un tratto caratterizzante l’identità della città costiera. Gli ultimi interventi sulla Torretta hanno garantito la stabilità del sito. Dalla storica struttura infatti si staccavano calcinacci e per questo motivo era stata indispensabile un’opera di consolidamento. Ma per una radicale trasformazione della località serve fare di più, con la necessità di scavare e riportare alla luce antiche vasche usate per la lavorazione del pesce, site proprio ai piedi della torretta. Così come sarebbe da approfondire l’analisi su un percorso che condurrebbe alla struttura alla luce di fonti storiche che riferiscono di un collegamento tra la torre e gli ambienti all’esterno. 

Il caso Sant’Irene

Un passaggio riguarderà anche il molo di Sant’Irene: «Anche in tale caso – specifica il sindaco Vallone – bisognerà recuperare la base del molo, in più tratti devastata dalla furia del mare. Ma l’intervento non potrà ridursi solo a questo. Bisognerà prevedere un adeguato sistema a tutela della struttura, l’utilizzo di barriere o altri strumenti in grado di proteggerla da mareggiate sempre più violente». Lavori di un certo livello le cui spese, con ogni probabilità, non saranno soddisfatte dalle risorse ad oggi messe in campo. Bisognerà trovare ulteriori fondi per permettere interventi incisivi. Il rischio, è quello di non consentire la svolta economica delle due località.

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