Apicoltura, dalla Regione 1,3 milioni per sostenere le aziende calabresi
L’assessore regionale Gallo: “Puntiamo a valorizzare e a promuovere il patrimonio apistico della nostra terra”
“Oltre 1.300.000 euro per sostenere i 129 progetti ammessi a finanziamento, con altri 5 in rampa di lancio in caso di implementazione delle risorse o economie di spesa. È stata pubblicata, sul sito istituzionale della Regione, nella sezione dipartimento Agricoltura, la graduatoria definitiva degli interventi a favore del settore apicoltura per l’annualità 2023, riservato a apicoltori e imprenditori apistici con sede legale in Calabria e sostenuto con uno stanziamento nel complesso pari a 1.353.857,53 euro, rinvenienti dall’attuazione del Regolamento Ue 2021/2115 e da diversi decreti ministeriali, in aumento rispetto al passato”. Lo rende noto la Regione. [Continua in basso]
“Di concerto con le organizzazioni di categoria – conferma l’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo – siamo riusciti ad ottenere maggiore attenzione, forti anche dei numeri che testimoniano della forza e delle potenzialità di un settore in costante crescita. Puntiamo a valorizzare e a promuovere il patrimonio apistico regionale, così contribuendo anche alla tutela dell’ecosistema, di cui le api sono sentinelle e custodi, garantendo il 70% dell’impollinazione delle specie vegetali presenti sul pianeta e circa il 35% della produzione globale di cibo”.
“Una prospettiva del resto irrinunciabile – si evidenzia – per una terra vocata all’apicoltura: la Calabria è la terza regione d’Italia per numero di alveari censiti (in totale, 132.290), la quarta per produzione di miele. Adesso, attraverso i fondi messi a disposizione dei produttori calabresi, in forma singola o associata, saranno garantiti aiuti per la realizzazione – tra l’altro – di interventi destinati a servizi di assistenza tecnica, consulenza, formazione, informazione e scambio di migliori pratiche; corsi di aggiornamento; seminari e convegni tematici; lotta a parassiti e malattie; prevenzione delle avversità climatiche; ripopolamento del patrimonio apistico; razionalizzazione della transumanza; miglioramento qualitativo delle produzioni dell’alveare ai fini della commercializzazione; promozione, comunicazione e commercializzazione, comprese azioni di monitoraggio del mercato e iniziative volte a sensibilizzare maggiormente i consumatori sulla qualità dei prodotti dell’apicoltura”.
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