Il peso del caro energia sulla sanità, all’Asp di Vibo aumenti del 124%: i più alti in Calabria
Nel 2022 per luce e riscaldamento nelle strutture vibonesi sono stati sborsati oltre tre milioni di euro. Incrementi che riguardano tutte le aziende sanitarie e ospedaliere della regione, con una sola eccezione
124,2% in più. A tanto è ammontato per l’Asp di Vibo Valentia l’aumento percentuale dei costi legati all’energia nel 2022 rispetto all’anno precedente. Tradotto in soldi: se nel 2021 l’Azienda sanitaria provinciale per luce e riscaldamento ha sborsato 1.430.957 euro, nel 2022 la cifra è più che raddoppiata arrivando a superare i tre milioni di euro: per l’esattezza 3.207.492. È la fotografia scattata da Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), che ha effettuato un’analisi sull’andamento dei costi energetici nelle Aziende sanitarie pubbliche – sia Asp che aziende ospedaliere -, confrontando i dati 2022 e 2021 in tutte le regioni e province. In particolare sono state prese in considerazione le spese di riscaldamento, le utenze elettriche e altre spese inerenti sempre agli aspetti energetici. [Continua in basso]
Il peso del caro energia sulla sanità
Uno studio che Agenas ha condotto partendo dal progressivo aumento del costo delle risorse energetiche in tutta Europa, inasprito ancor di più dopo lo scoppio della guerra in Ucraina con conseguenze molto pesanti su famiglie, imprese ed enti pubblici. Bollette alle stelle, aziende costrette a ricorrere alla cassa integrazione, Comuni che hanno ridotto l’illuminazione pubblica per tentare di contenere le spese: tanti gli esempi anche nel Vibonese. Ebbene, l’analisi di Agenas mostra come il caro energia sia stato una vera e propria stangata anche per Asp e ospedali: a livello nazionale nel 2022 per luce e riscaldamenti sono stati spesi ben 3,2 miliardi di euro, con un incremento del 79% rispetto al 2021 e del 92,9% rispetto al 2019 (livello pre-pandemico). L’aumento medio pro capite tra il 2022 e il 2021 è calcolato in 23,98 euro.
La situazione in Calabria
A livello regionale, la spesa sanitaria relativa ai costi energetici della regione Calabria per l’anno 2022 è aumentata complessivamente di 17.038.844 euro: si è passati cioè dal pagare 37.558.425 euro per luce e riscaldamenti nel 2021 ai 54.597.270 euro dell’anno scorso (+45,37%). Si tratta invero di una delle regioni che ha registrato l’incremento minore (quello pro capite è di 9,18 euro, a fronte della media nazionale di 23,98). [Continua in basso]
Per quanto riguarda le diverse province calabresi, è quella di Vibo Valentia che conta l’aumento percentuale maggiore: ben il 124,2% in più. Segue l’Asp di Cosenza con il 90,7%, mentre tutte le altre aziende sanitarie e ospedaliere risultano aver avuto rincari decisamente più contenuti e al di sotto del +50%. In termini assoluti invece, le aziende che registrano un maggiore incremento legato ai costi energetici sono l’Asp di Cosenza (aumento di 7.307.624 euro) e l’Asp di Catanzaro (aumento di 2.274.310 euro). Unica realtà in controtendenza è il Mater Domini di Catanzaro: qui addirittura nel 2022 c’è stato un calo delle spese: -22,8%.
I provvedimenti
Nel corso dello scorso anno sono stati emanati due diversi decreti legge allo scopo di incrementato il livello di finanziamento corrente del Servizio sanitario nazionale, proprio a copertura dei maggiori costi determinati dall’aumento dei prezzi delle fonti energetiche. Nel primo caso sono stati erogati 200 milioni di euro, nel secondo 1,4 miliardi.
Anche a livello locale si è cercato di far fronte ai rincari tramite qualche provvedimento. Ad esempio l’Asp di Vibo nell’ottobre scorso ha diffuso una sorta di vademecum per i dipendenti affinché adottassero comportamenti volti al risparmio ed efficientamento energetico.
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Caro bollette, nel Vibonese +108% per luce e +57% per gas in un anno