Lavoratori Rsu a Nicotera non pagati e costretti a non fare nulla, la denuncia dello Slai Cobas
Missiva indirizzata all’amministrazione comunale per far fronte alla grave situazione operativa e finanziaria in cui opererebbe la ditta aggiudicataria. Il sindacato: “Manca il carburante per i mezzi ed i decespugliatori, mentre si attendono ancora le visite mediche e il pagamento delle retribuzioni arretrate”
Interviene lo Slai Cobas per far valere i diritti dei lavoratori dipendenti della società che si occupa della raccolta dei rifiuti a Nicotera. Il sindacato denuncia diverse violazioni di legge ed invita l’amministrazione comunale di Nicotera ad intervenire immediatamente attivando i propri poteri di controllo e sostitutivi in quanto Stazione appaltante.
Ecco la missiva dello Slai Cobas: “La presente in nome e per conto dei lavoratori nostri assistiti dipendenti della società Grandi Appalti Pulizie s.r.l. in servizio presso il cantiere in oggetto per segnalare la grave situazione operativa e finanziaria in cui gli stessi si trovano.
La società aggiudicataria, infatti, risulta fortemente carente sotto il profilo organizzativo lasciando di fatto da tempo ormai gli operai in balia di sè stessi senza alcuna indicazione operativa e senza neanche la presenza di un referente aziendale al quale gli stessi o il responsabile di cantiere possano rivolgersi per ricevere le necessarie indicazioni. I lavoratori inoltre risultano privi di tutte le attrezzature necessarie per poter prestare servizio, a cominciare dal carburante per i mezzi e per i decespugliatori, con i conseguenti inevitabili disservizi ascrivibili solo ed esclusivamente alle indicate omissioni della società aggiudicatrice. [Continua in basso]
Per non parlare dell’assenza di un punto di raccolta e di uno spogliatoio e della pur prescritta sorveglianza sanitaria con i lavoratori assunti senza l’effettuazione di alcuna visita medica. A ciò si aggiunga – e non poteva certo mancare – il ritardo nel pagamento della retribuzione con i lavoratori che ad oggi accreditano già ben due mesi di stipendio. Ciò nonostante i lavoratori, per quel poco che il quadro sopra descritto consente loro, stanno continuando a presentarsi regolarmente al lavoro senza tuttavia poter fare praticamente nulla e senza quindi alcuna possibilità di attenuare i gravi disservizi per la collettività che tale vergognosa situazione sta creando. Disservizi la cui responsabilità va addebitata esclusivamente alla società aggiudicatrice. Con la presente, pertanto, si intende mettere formalmente a conoscenza, ove già non lo fosse, tale amministrazione della situazione esistente invitandola – nella sua qualità di Stazione Appaltante cui competono anche compiti di monitoraggio e sorveglianza sull’esatta esecuzione dell’appalto – ad intervenire adottando tutte le necessarie misure ivi compresa, ove ritenuto, quella di procedere ad un accorpamento dell’indicato servizio r.s.u. con quello relativo allo spazzamento aggiudicato ad altra società alla luce dell’avvenuto scorporo dei due servizi. Riservandosi comunque ogni ulteriore iniziativa a tutela dei lavoratori ove tale grave situazione dovesse permanere senza alcun intervento da parte di tale amministrazione.
Si coglie, infine, l’occasione – conclude lo Slai Cobas – per invitare e diffidare tale amministrazione e il rup incaricato di voler procedere all’immediata attivazione degli interventi sostitutivi della Stazione appaltante ex art. 30 D.Leg.vo n. 50/2016 richiesti dai lavoratori per il pagamento delle retribuzioni sin qui non percepite e ad oggi, non ancora intrapresi. Al riguardo si fa presente come tali procedimenti rappresentino un vero e proprio obbligo di legge e come la loro mancata attivazione possa arrivare a configurare a carico del rup responsabilità penalmente rilevanti. Si resta quindi in attesa di riscontro anche a tale riguardo”.
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