Bollette a rate, superbonus al 90% e trivelle: ecco il nuovo decreto da 9,1 miliardi
Le misure previste dall'Aiuti quater sono state illustrate in conferenza stampa dal premier Meloni. Prorogata anche la franchigia sulle accise dei carburanti e innalzato a 5mila euro il tetto all'uso del contanti
Nel Consiglio dei ministri di ieri, la «misura principale è il decreto energia». Così il premier Giorgia Meloni, in conferenza stampa a palazzo Chigi, sottolineando che con «il decreto energia, stanziamo i primi 9,1 miliardi di euro destinati prevalentemente a dare immediata risposta a famiglie e imprese per costo bollette, in parte fino a fine anno, con la proroga fino al 31 dicembre e inserendo nuove norme». Meloni sottolinea come gli «aiuti alle imprese che riguardano la proroga del credito d’imposta, tra il 40 e il 30% per le non energivore, poi consentiamo una rateizzazione sulla parte dell’aumento rispetto all’anno precedente fino a 36 rate mensile. L’estensione poi del fringe benefit, sarà una sorta di ulteriore tredicesima per bollette». Prorogata anche la franchigia sulle accise dei carburanti, ha riferito Meloni. Con questa norma vengono «prorogati gli aiuti per il caro carburante» e inoltre viene «prorogato al 10 gennaio il regime di tutela del prezzo del gas per le utenze domestiche. Viene inserita, in questo decreto, la norma sulle concessioni per l’estrazione di gas nazionale, in forza della quale consentiamo nuove concessioni e sblocchiamo alcune concessioni in cambio del fatto che le aziende concessionarie cedano a prezzo calmierato una parte consistente del gas estratto». [Continua in basso]
L’obiettivo, ha spiegato la presidente del Consiglio, è «liberare circa 2 miliardi di metri cubi di gas che possono coprire l’intero fabbisogno delle nostre aziende gasivore: diminuiamo la dipendenza energetica dell’Italia dall’estero e mettiamo in sicurezza il tessuto produttivo».
Con il decreto aiuti quater c’è anche «l’innalzamento a 5mila euro del tetto all’uso del contante. La scelta fatta è di parametrare il tetto del contante alla media europea». Nella Ue «c’è una discussione» sul tetto all’uso del contante, ha spiegato la presidente del Consiglio, «l’Europa si pone questo problema, noi abbiamo scelto di applicare il tetto a 5mila euro perché quella è la media del tetto nelle Nazioni europee». Il provvedimento, inoltre, prevede anche «un contributo di 50 euro per i piccoli commercianti per l’acquisto del Pos», ha proseguito Meloni. [Continua in basso]
Il superbonus 110%, per Meloni «non ha funzionato» e ha prodotto «una deresponsabilizzazione, una distorsione sul mercato relativa al costo dei materiali. Il beneficio è andato prevalentemente a favore dei redditi medio alti», ha rimarcato. «Noi abbiamo scelto di intervenire sul superbonus per correggere alcune di queste distorsioni», il bonus dunque passa al 90%, mentre «per quei condomini che hanno già deliberato a oggi l’intervento e presentano entro il 25 novembre la comunicazione di inizio lavori rimane il regime del 110%». «Con questi risparmi abbiamo deciso di riaprire alle unifamiliari, a patto che si tratti di prima casa e di redditi medio bassi», ha puntualizzato la presidente del Consiglio. Con il decreto aiuti quater viene quindi «modificata la disciplina del superbonus», una misura che «nasceva meritoriamente per rimettere in moto la nostra economia dopo la pandemia. Noi abbiamo sempre condiviso le finalità» del superbonus ma la sua realizzazione «ha creato molti problemi» e il beneficio «è andato prevalentemente a favore dei redditi medio alti».
«Segnalo a chi ha fatto la campagna elettorale dicendo che con questo strumento si poteva ‘gratuitamente’ ristrutturare casa, che questo ‘gratuitamente’ pesa sulle casse dello Stato per circa 60 miliardi di euro, con un buco di circa 38 miliardi. È un concetto di gratuità un po’ bizzarro», ha detto ancora.
Meloni esprime poi «la soddisfazione per la firma del rinnovo contratto per la scuola, un traguardo importante, su cui abbiamo investito risorse importanti, 1,2 mln di persone coinvolte, in particolare docenti dando un segnale di confronto aperto con le parti sociali, con i sindacati».