Rifiuti, lo Slai Cobas avverte: «Non si dimentichino i lavoratori»
Il sindacalista è ritornato sulla vicenda degli operatori ecologici, facendo un nuovo appello alla responsabilità delle parti in causa: «Ognuno segua la sua strada e si determini nell'ambito delle proprie competenze»
«Ricostruire sulle macerie è due volte più difficile e faticoso, ed è esattamente questo lo scenario che vediamo ogni giorno sotto gli occhi nel settore della raccolti rifiuti a Vibo Valentia dopo la disastrosa esperienza Progettambiente e degli ormai famosi e non rispettati accordi prefettizi dell’agosto 2014».
Lo ha detto Nazzareno Piperno, coordinatore provinciale dello Slai Cobas, al fianco degli operatori ecologici esclusi dalla Ased. Un quadro, quello descritto dal sindacato, caratterizzato da una precarietà che ha messo lavoratori e sindacato in uno stato di ansia e paura non sapendo quello che domani potrà avvenire.
«Questa paura, questa incertezza è esistente ancora oggi – ha aggiunto Piperno -. Anzi risulta aggravata di fronte ad uno scenario magmatico, in continuo cambiamento che non fa presagire nulla di buono. Le evidenze parlano di un rapporto tra azienda e amministrazione già giunto ai minimi termini con l’Ased che dichiara a gran voce di volersene andare ed il Comune che prosegue per la sua strada elevando contestazioni ed irrogando sanzioni».
Non vogliono entrare nel merito di valutazioni ed azioni che non gli competono ed i cui particolari sfuggono alla loro conoscenza. Ma la domanda è: i lavoratori che fine fanno? «Non ci interessa chi svolge il servizio o chi lo svolgerà in futuro. Quello che ci interessa è tutelare i nostri assistiti e creare le condizioni perché la paura e l’ansia che li attanagliano da anni devono scomparire. E quello che sappiamo è che, con modalità spesso non condivisibili, qualche piccolo passo avanti tuttavia in questi mesi si è fatto – ha asserito Piperno -. Qualche posizione perduta è stata faticosamente e purtroppo ancora provvisoriamente recuperata. A cominciare dall’aumento delle ore fino al tempo pieno per buona parte dei lavoratori con il sindacato che sta lottando perché il beneficio di pochi diventi realtà per tutti, contattando l’azienda per saggiare l’esistenza della sua disponibilità in tal senso».
Quello che vogliono è che il sindaco li ascolti per come fatto finora, «e che non si dimentichi l’impegno dell’amministrazione con i lavoratori che, in caso di avvicendamenti societari, si troverebbero per molti versi spiazzati con il serio rischio di veder nuovamente messi in discussione i risultati sin qui raggiunti».
Il tutto senza dimenticare anche il piano di assunzioni, con gli ammortizzatori ed i paracadute sociali ormai agli sgoccioli, e gli operai da impiegare «tuttora clamorosamente insufficienti per far fronte alle esigenze del servizio e della raccolta differenziata che finalmente a Vibo comincia ad essere non più solo una parola quando la stagione estiva è ormai alle porte».
Insomma: che ognuno segua la sua strada e si determini per come meglio crede nell’ambito delle proprie prerogative e competenze. «I lavoratori sono il motore essenziale ed indispensabile di questa macchina, cosa che spesso tutti sembrano dimenticare. Noi ci siamo e vigiliamo, perché non vogliamo e certo non possiamo permetterci un altro ‘bagno di sangue’ come quello di due anni fa con la Progettambiente, i cui danni e traumi sono ancora lontani dall’essere assorbiti», ha concluso Piperno.