Convocazione assemblea dei soci, la Corte d’Appello dà torto alla Vibo Sviluppo
La società avviata alla liquidazione per via dei conti in rosso. Respinto il reclamo contro la Provincia, la Camera di Commercio e Confindustria
La Corte d’Appello di Catanzaro (terza sezione civile, presidente e relatore Nicola Alberto Filardo, giudici Teresa Barillari e Giuseppe Perri) ha respinto il reclamo della società Vibo Sviluppo spa contro la Camera di Commercio di Vibo, la Provincia e Confindustria avverso il decreto con il quale il Tribunale di Catanzaro ha disposto la convocazione dell’assemblea straordinaria dei soci della stessa Vibo Sviluppo per la “messa in liquidazione” della società convenuta, nonché per la nomina dei liquidatori e del collegio sindacale. L’assemblea era stata sollecitata al Tribunale di Catanzaro il 22 luglio 2020 dalla Provincia di Vibo, dalla Camera di Commercio e da Confindustria – tutti detentori di quote superiori al decimo del capitale sociale – che avevano denunciato di aver chiesto la convocazione dei soci nel maggio 2020 senza ottenere alcuna risposta dal presidente del consiglio di amministrazione della Vibo Sviluppo. La società, dal canto suo, aveva ritenuto la domanda inammissibile eccependo al Tribunale di Catanzaro la mancata notifica della richiesta di adunanza straordinaria dei soci agli amministratori ed ai sindaci. [Continua in basso]
Nel gennaio 2021, quindi, l’accoglimento da parte del Tribunale di Catanzaro dell’istanza della Provincia, della Camera di commercio e di Confindustria ed ora il reclamo della Vibo Sviluppo rigettato dalla Corte d’Appello secondo la quale “la mancata notifica della richiesta di convocazione dell’assemblea straordinaria della s.p.a. Vibo Sviluppo agli amministratori ed ai sindaci e l’omessa convocazione della dott.ssa Anna Maria Arcella, componente del collegio sindacale della società, dinanzi il Tribunale non comportano alcuna violazione del contraddittorio e non determinano la nullità del decreto n. 2 del 22.1.2021”. Per la Corte d’Appello “è evidente che l’audizione, all’udienza del 13.1.2021, del presidente del consiglio di amministrazione e, all’udienza del 9.12.2020, del presidente del collegio sindacale della s.p.a. Vibo Sviluppo abbia consentito al collegio giudicante di avere, in osservanza della disposizione normativa, le opportune informazioni sui motivi della mancata convocazione, rendendo superflua la convocazione anche della dott.ssa Arcella”. Tutte le altre questioni sollevate, per i giudici non assumono alcun rilievo. Infine, la Corte d’Appello fa osservare che “le questioni attinenti al pregiudizio economico/sociale derivante dall’anticipato scioglimento della s.p.a. Vibo Sviluppo in quanto tali aspetti non rientrano tra le valutazioni demandate al giudice; al collegio giudicante può essere chiesta, in questa sede, una decisione sull’istanza ex art. 2367, comma II, codice civile, e non una valutazione in merito all’opportunità di procedere alla liquidazione della società”.
La Vibo Sviluppo – i cui bilanci sono stati chiusi da ultimo con perdite per un milione e 600mila euro – è stata condannata anche al pagamento delle spese di giudizio liquidate in 2.200,00 euro, oltre spese generali.
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