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Nuovo pontile a Vibo Marina, l’Autorità portuale revoca la concessione all’associazione

Il presidente Andrea Agostinelli firma il decreto che ritira la licenza e blocca così la costruzione della struttura da parte del sodalizio “Dall’Alba al Tramonto”: «Non possiede il requisito della fiduciarietà»

Nuovo pontile a Vibo Marina, l’Autorità portuale revoca la concessione all’associazione
Il porto di Vibo Marina
Andrea Agostinelli

«È revocata la concessione demaniale marittima quadriennale, avente scadenza il 31 dicembre 2023, intesa ad occupare una zona del suolo demaniale marittimo, situata nel porto di Vibo Marina, allo scopo di realizzare un pontile per attracco di imbarcazioni da diporto, rilasciata dalla Capitaneria di porto di Vibo Marina all’associazione “Dall’Alba al Tramonto”».  È direttamente il presidente dell’Autorità di sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, Andrea Agostinelli, a mettere – almeno al momento – una pietra tombale sulla possibilità da parte del sodalizio della frazione di realizzare un pontile nell’area portuale, ricompresa tra il cantiere Basile e il cantiere Mandrea, per consentire l’attività nautica da diporto nello specchio d’acqua antistante corso Michele Bianchi. Fatto, questo, che – come è noto – ha scatenato nel corso del tempo le vibrate proteste da parte dei pescatori – assistiti con successo dallo studio legale Ferrari-Messina – contro i rappresentanti dell’associazione, poiché la realizzazione del suddetto pontile avrebbe impedito ai pescherecci di sostare in quel luogo, mettendo così a rischio – secondo quanto denunciato dai pescatori interessati – l’attività e la sopravvivenza economica di sette nuclei familiari, una quarantina di persone in tutto[Continua in basso]

Veduta parziale del piccolo borgo dei pescatori

Al centro della querelle, dunque, l’autorizzazione data a suo tempo dalla Capitaneria di Porto di Vibo Marina al sodalizio per costruire il suddetto pontile. Concessione, tuttavia, oramai revocata. I motivi? Eccoli spiegati nel decreto firmato da Andrea Agostinelli: «L’associazione concessionaria – si legge quindi nel documento – non può essere titolare di un rapporto giuridico concessorio con l’Autorità di sistema portuale, ai sensi del Regolamento per l’utilizzo delle aree e dei beni appartenenti al demanio marittimo, ricadenti nell’ambito della circoscrizione territoriale dell’ente, a motivo delle risultanze degli accertamenti compiuti dalle forze dell’ordine e comunicati dalla Prefettura di Vibo Valentia, dai quali  – è scritto sempre nel decreto – sono emerse numerose controindicazioni a carico degli organi rappresentativi e di molti soci dell’associazione “Dall’Alba al Tramonto”. L’associazione concessionaria non possiede il requisito della fiduciarietà – o intuitu personae – che deve necessariamente sostanziare il rapporto giuridico concessorio intercorrente con la pubblica amministrazione concedente, a motivo delle risultanze degli accertamenti compiuti dalle forze dell’ordine e comunicati dalla Prefettura di Vibo Valentia».

Tant’è che sempre nel decreto viene ribadito che la concessione demaniale marittima è essenzialmente fondata proprio «sull’intuitu personae, nel senso della necessaria sussistenza di un rapporto fiduciario tra l’ente concedente ed il concessionario, del quale è positivamente apprezzata, oltre che l’integrità morale, anche l’idoneità a svolgere adeguatamente tutti i compiti e le funzioni oggetto della concessione». Rapporto, dunque, ormai venuto decisamente meno. Tanto da decidere di mettere nero su bianco la revoca al sodalizio della concessione per mancanza dell’essenziale requisito della fiduciarietà.
Una battaglia vinta, quella dei pescatori, assistiti dallo studio legale Ferrari-Messina, che da tempo avevano sollevato le problematiche ora evidenziate dall’Autorità di sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio.

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