Sicurezza nei cantieri, Scalese (Cgil): «In molti lavorano in precarie condizioni»
Il segretario area vasta Catanzaro-Crotone-Vibo lancia l’allarme: «Servono prevenzione e potenziamento d’organico destinato all’Ispettorato del lavoro»
Il segretario generale della Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, Enzo Scalese è intervenuto con una nota stampa parlando della sicurezza nei luoghi di lavoro: «La notizia dei controlli da parte dei Carabinieri in un cantiere di Botricello, costata alla ditta esecutrice la sospensione parziale delle attività e sanzioni per più di 7 mila euro, riporta in primo piano anche nel nostro territorio le precarie condizioni di sicurezza che interessano i lavoratori soprattutto in alcuni settori tra i più a rischio incolumità, come quelli legati al comparto dell’edilizia. Si parla – aggiunge – di assenza di sistemi di protezione contro le cadute, omessa recinzione del cantiere e mancanza di “andatoie” violazioni che mettono a repentaglio la vita di operai, spesso giovanissimi. In primo piano, ancora la volta lo spregio delle norme previste in materia di sicurezza dei posti di lavoro e il ruolo fondamentale della prevenzione».
La sicurezza nei cantieri
«Quante sono le ditte che presentano i vari Piani di sicurezza, vale a dire i documenti da predisporre, nel caso di lavori pubblici, per i cantieri, redatti dalla ditta esecutrice nella pianificazione in sicurezza delle proprie attività? La corretta pianificazione della sicurezza nei cantieri – afferma Scalese – e la valutazione dei rischi, che ha la finalità di individuare gli interventi più opportuni per prevenire infortuni sul lavoro e, in generale, di ridurre la possibilità che si verifichino eventi dannosi, restano davvero un miraggio nella maggior parte dei casi soprattutto quando si perde il filo della responsabilità a causa dei subappalti».
«La prevenzione, attraverso controlli costanti e incisivi da affidare all’Ispettorato del Lavoro, da affiancare alle Forze dell’Ordine, a cui va sempre il nostro sincero plauso e ringraziamento, resta l’unico strumento in campo efficace per scongiurare il peggio, anticipando le criticità che diventano pericolo concreto per i lavoratori nell’esercizio delle proprie attività quotidiane soprattutto nei cantieri. Quello che chiediamo, quindi – conclude Scalese – è un ulteriore potenziamento dell’organico destinato all’Ispettorato del lavoro in modo da favorire l’incremento non solo controlli ma anche programmi di prevenzione, una misura che come dimostrano gli studi di settore potrebbe avere un considerevole impatto positivo sul numero degli infortuni».