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La cannabis per uso alimentare è “made in Pizzo”

Una coltivazione sperimentale di canapa destinata alla produzione di pasta e birra è stata avviata in un vivaio napitino. Tra pochi giorni il primo raccolto.

La cannabis per uso alimentare è “made in Pizzo”

È già pronta per il primo raccolto del 2016 la coltivazione di canapa industriale a scopo alimentare avviata a Pizzo, in via sperimentale, nello scorso dicembre su iniziativa dell’associazione “Il Punto verde, filiera corta della canapa”. Attività che gode del supporto del Dipartimento di agraria dell’Università di Reggio Calabria e della collaborazione di diversi vivai calabresi.

Tra questi il vivaio dei fratelli Santacroce che, grazie anche alle sue caratteristiche strutturali e alla qualità dell’ambiente di coltivazione (che avviene all’interno di serre in vetro dagli alti standard igienici) è stato individuato dall’associazione, guidata a livello regionale da Antonino Chiaromonte, per avviare il primo esperimento di produzione per fini alimentari in Calabria.

Le piante coltivate a Pizzo, infatti, saranno destinate alla produzione di birra e di pasta che rappresentano solo due dei molteplici utilizzi industriali della “cannabis sativa” sulla cui lavorazione si sta tentando di avviare una vera e propria filiera economica.

Intento perseguito dall’associazione “Punto verde” che si adopera per la divulgazione dei prodotti derivanti da questa pianta e si spende, inoltre, per l’approvazione di una legge sull’uso terapeutico della marijuana (in dirittura d’arrivo in Senato) che potrebbe aprire interessanti prospettive economiche anche in Calabria, dove attualmente sono 200 gli ettari dedicati alla coltivazione industriale di canapa destinata all’utilizzo nei settori tessile, cosmetico e nell’edilizia. Attività legale in Italia da circa un decennio.

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