Accorpamento Camere di commercio, anche Confcommercio si dice contraria
I commercianti criticano il processo di riordino voluto dal governo Renzi: «Impoverisce i territori privandoli di un presidio fondamentale per il sostegno alle imprese locali»
Un accorpamento da scongiurare anche per la Confcommercio Calabria centrale Vibo Valentia. È quello delle Camere di commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo, che «intaccherebbe tutto il sistema economico-produttivo dei territori interessati. L’ente camerale – scrive in una nota la confederazione dei commercianti – costituisce un presidio fondamentale in un territorio punto di riferimento nella promozione e nel sostegno alle imprese. Il ruolo delle Camere di commercio è strategico: si occupano di turismo e di sviluppo della competitività e se non si è in grado di ascoltare le esigenze specifiche a livello locale, non si può intervenire con efficienza in territori con specificità diverse e con carenza di infrastrutture e collegamenti».
Anche per Confcommercio, dunque, «il processo di riordino voluto e sostenuto dal governo Renzi va rivisto, anche perché, per come affermato dal Tar del Lazio, su ricorso della Cciaa di Terni, il decreto di soppressione e accorpamento degli enti camerali potrebbe essere incostituzionale. Ora si attende la decisione della Corte costituzionale. Centralizzare tutto in una città impoverirebbe, inevitabilmente, le altre, poiché l’unificazione di realtà economiche distanti tra di loro comporterebbe ricadute negative sull’economia del territorio e sulla qualità dei servizi erogati, sulle prospettive e sulle potenzialità».
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