Contratti vicini alla scadenza, tensione tra i tirocinanti del Mibac in Calabria
Il percorso formativo terminerà il 28 febbraio e nessuna prospettiva è ancora certa. Prese le distanze da quanti si sono detti stanchi di “vaghe promesse” da parte della Regione
C’è fibrillazione all’interno del gruppo dei circa 300 tirocinanti (20 dei quali impiegati nei Musei di Vibo Valentia e Mileto e nell’Archivio di Stato della città capoluogo di provincia) che da un anno operano all’interno delle strutture regionali del Ministero per i beni e le attività culturali. Il loro percorso formativo terminerà il prossimo 28 febbraio. E con l’avvicinarsi di questa fatidica data, aumentano in contemporanea le preoccupazioni per un futuro occupazionale ancora tutto da decifrare e da scrivere. Giorni fa, in una nota a firma del gruppo ci si diceva stanchi delle “vaghe promesse” trapelate negli ultimi tempi da ambienti regionali e si sollecitava il governatore della Calabria Mario Oliverio ad organizzare un incontro ad hoc tra le parti. Una richiesta, a quanto pare tra l’altro “già avanzata più volte nei mesi scorsi e, purtroppo, rimasta inevasa”. Oggi arriva un’altra nota, proveniente sempre da quest’ambito, in cui i tirocinanti Mibac prendono invece apertamente le distanze “da quanto in essa scritto” in precedenza. Segno evidente della forte tensione che attualmente aleggia anche tra le varie “anime” del gruppo. «Ci preme sottolineare – si legge nella missiva odierna – che tale comunicato non è stato in alcun modo concordato in maniera collegiale dal nostro gruppo. Ad oggi non abbiamo mai scritto al presidente della Giunta regionale che più volte – e in diverse occasioni d’incontro – ha manifestato il vivo interesse a prodigarsi affinché il nostro percorso non si concluda il prossimo 28 febbraio. Proprio per le rassicurazioni venuteci da più fronti istituzionali non avremmo avuto intenzione, né interesse, a scrivere al massimo esponente del Governo regionale. Riteniamo dunque grave – si rimarca in conclusione – che chi ha scritto tale nota l’abbia fatto anche a nome nostro perpetrando dinamiche individualiste che non ci appartengono: ci siamo sempre mossi discutendo in maniera democratica e condividendo le scelte da intraprendere e così abbiamo intenzione di proseguire questo percorso». I circa 300 selezionati di prima e seconda area che operano all’interno delle strutture regionali del Mibac hanno iniziato il loro tirocinio formativo il primo marzo dello scorso anno. Mentre il loro percorso volge a termine, quello dei 200 tirocinanti della terza area sta, invece, per prendere il via.
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