La Bcc revoca il fido al Gal, l’ira di Papillo: «Comportamento gravissimo»
Il presidente dell’agenzia di sviluppo letteralmente furioso per la decisione assunta dalla Banca di credito cooperativo: «Gesto riprovevole»
«È un atteggiamento inqualificabile quello assunto dalla Bcc nei confronti del Gal “Terre Vibonesi”, cui l’istituto di credito ha revocato un fido che non era mai stato utilizzato in un momento di particolar delicatezza che potrebbe danneggiare l’attività dell’agenzia». A esprimersi in tal senso, manifestando tutta la propria indignazione e rabbia, è il presidente del Gal, Vitaliano Papillo, che definisce «riprovevole» il gesto della banca per una serie di ragioni. «In primis – spiega l’interessato – perché stiamo parlando non dell’ultimo dei clienti privati senza alcuna garanzia ma di un’agenzia, la nostra, seria e fondamentale per dare un po’ di respiro a un territorio economicamente asfittico. Un’agenzia, tra l’altro, che al momento della sua nascita ha avuto la Banca di credito cooperativo tra i principali partner. Bcc con cui, se non bastasse, – rincara il presidente – insieme ad Agrifidi avevamo stipulato un accordo grazie al quale si concedevano agevolazioni ai beneficiari dei nostri bandi, visto che si tratta di progetti imprenditoriali che hanno ricadute economiche sul territorio. Per tutti questi motivi ritenevamo – sottolinea ancora – che una banca del territorio di cui, come noi, dovrebbe averne a cuore le sorti, al di là dei freddi calcoli d’interesse economico, fosse un partner serio, affidabile e credibile. Invece ad agosto ci siamo accorti che era stato negato il fido e ci è stato riferito che non sarebbe più stato reintegrato». [Continua in basso]
La cosa più grave, insiste Papillo, «è che si tratta solo di poche migliaia di euro, necessarie non per acquistare materiale superfluo ma per coprire alcune spese in attesa che, a breve, arrivino le risorse dalla Regione. Ecco perché – prosegue Papillo – reputo gravissimo il comportamento della Bcc, che finora non ha avuto altro che utili dall’averci come clienti mentre quando poi si tratta di adempiere a un proprio dovere (poiché il fido era previsto e, se richiesto, andava erogato, non cancellato arbitrariamente) ha risposto picche senza se e senza ma. Comunque – conclude il presidente – nonostante l’atteggiamento tutt’altro che collaborativo di una banca del territorio non nei nostri confronti ma nei confronti dello stesso territorio, ci siamo già attivati per risolvere da soli la questione perché per noi la nostra terra viene prima di tutto e rivolgiamo tutto l’impegno possibile per cercare di migliorarne le sorti».