Porto di Vibo Marina, i piani di Agostinelli per riscrivere la storia – Video
Il presidente della nuova “Autorità di sistema” già al lavoro per l’infrastruttura: stavolta il rilancio è possibile mantenendo invariate le peculiarità dell’intera area
La skyline dei porti calabresi? «La cambieremo in quattro anni», dice Andrea Agostinelli. Che aggiunge: «Servirà il contributo di tutti». L’ammiraglio toscano che ha rivoluzionato il Porto di Gioia Tauro, strappandolo all’infausto destino cui era condannato, per skyline non intende semplicemente la “linea del cielo” disegnata dalle gru che si stagliano altissime come guglie proiettate verso l’infinito. Pensa ad altro, ovviamente. E cioè ai profili strategici di un nuovo sviluppo che, in Calabria, è ancora possibile.
Da poco nominato presidente dell’Autorità di sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, svestiti i panni di ammiraglio e commissario della vecchia Autorità portuale, Agostinelli ha due obiettivi strategici da centrare: alimentare la crescita già avviata delle infrastrutture ricadenti sotto la sua competenza gestionale e riscrivere la storia dell’ultimo “gioiello” arrivato, e cioè il Porto di Vibo Marina. [Continua in basso]
Da decenni croce e delizia del territorio, rilanciata in ogni campagna elettorale come fulcro di uno sviluppo che non è mai arrivato, l’infrastruttura vibonese potrebbe rappresentare davvero la chiave di una rinascita territoriale (economica e occupazionale) di cui i politicanti di turno si sono sempre riempiti la bocca. Una rinascita possibile grazie al posizionamento delle pedine giuste sullo scacchiere d’una nuova stagione di larghe intese, funzionali non già agli interessi di partiti o potentati vari ma dei bimbi che giocano – proprio in queste ore – sulle vecchie banchine del porto: è per loro che si deve riscrivere (adesso) il futuro.
E Agostinelli, da uomo di Stato e di mare, ha le idee chiarissime. Sintetizzando, si potrebbe tracciate una succinta road map. Qualcosa del genere: consultazioni locali, provinciali e regionali prima, azione allo stato puro poi. Due dinamiche operative che hanno caratterizzato, da qualche anno a questa parte, la nuova vita calabrese dell’ammiraglio che ha fatto stringere la mano (dopo anni di guerre frontali) a sindacalisti e datori di lavoro, politici di varia estrazione, imprenditori e associazioni. Questo modello anche a Vibo Marina verrà replicato. I fondi ci sono, le volontà pure. E non mancano le priorità: risolvere il problema dell’insabbiamento, adeguare e ristrutturare le banchine, promuovere il diportismo, valorizzare il comparto pesca, mantenere e rendere funzionali i depositi costieri, arricchire e integrare in un’ottica di sistema il potenziale impatto dell’infrastruttura su tutto il territorio. [Continua in basso]
«Il Porto di Gioia e i porti della Calabria significano il futuro per la regione… E credo che i calabresi, questo, dovrebbero saperlo». È in questa frase introduttiva dell’intervista video che vi proponiamo in allegato la visione strategica di Agostinelli. In queste parole la chiave per ridare a Vibo Marina la sua dignità e per aprire gli occhi ai calabresi, appunto, affinché comprendano che il mare non è solo estate ma soprattutto inverno. E quindi: lavoro, economia, sviluppo.