Porto di Vibo Marina, la Cisl chiede l’attivazione urgente di un Tavolo tecnico
Il sindacato auspica che si passi «da subito alla fase operativa di un progetto di consolidamento della struttura»
«L’urgente attivazione di un qualificato tavolo tecnico di confronto, finalizzata ad affrontare la problematica riguardante i necessari e non più rinviabili interventi di messa in sicurezza e di rilancio funzionale del porto di Vibo Marina». È quanto chiedono in una nota congiunta il segretario generale della Cisl Magna Grecia, Salvatore Mancuso, ed il dirigente della Fit con delega alla portualità, Vincenzo Pagnotta. Per i due dirigenti sindacali è tempo che si passi «da subito alla fase operativa di un progetto di consolidamento della struttura, alla quale sono destinati 18 milioni di euro, frutto di un Accordo quadro sulla portualità siglato tre anni fa in Regione dall’allora presidente, Mario Oliverio, e da un gruppo di amministratori, tra i quali anche quelli del territorio vibonese». [Continua in basso]
La somma è giacente al momento nella casse del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ma le ultime novità parlano di un loro imminente stanziamento. Diverse le prese di posizione ed i pareri espressi sulla questione, quasi tutti – viene osservato – accomunati dalla constatazione che «le risorse stanziate non siano sufficienti» a riportare la struttura portuale vibonese ad accettabili standard di funzionalità, considerata la portata degli interventi ritenuti necessari al suo rilancio.
«L’infrastruttura in questione – affermano i due responsabili della Cisl – per la sua potenziale importanza in una nuova scala dell’economia mondiale legata ai flussi nel Mediterraneo, merita rispetto e considerazione assoluta. Acquisito il passaggio di consegne tra la Capitaneria di porto di Vibo Marina e la Autorità portuale di Sistema dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, è tempo di passare alle fasi operative. Lascia ben sperare al riguardo la grande attenzione dimostrata sulla vertenza dal presidente della Adsp ammiraglio Agostinelli, e le sue dimostrate competenze in materia di portualità calabrese». Ma in che cosa si dovrebbe tradurre questa fase operativa? «Come diciamo da anni come Cisl, i nodi da sciogliere sono tanti, ma riteniamo si debba partire da priorità ben definite che guardano secondo noi al tema del dragaggio del porto, previo allungamento del molo foraneo, così come alla messa in sicurezza delle panchine. È inammissibile che oggi le navi cisterna che approdano o ripartono dal porto debbano farlo a metà carico per scongiurare l’insabbiamento, con conseguenze economiche negative in termini di pagamento delle accise o di capacità di approvvigionamento delle materie prime. Così come anche necessaria – continua la nota sindacale – la realizzazione di una stazione marittima destinata all’accoglienza dei turisti e dei diportisti». L’elenco è lungo, e questo aspetto implica per Mancuso e Pagnotta la necessità di lavorare in piena sinergia con tutti gli attori istituzionali ed economici del territorio. «Noi crediamo nel rilancio, nella rinascita di questa importantissima infrastruttura, che può e tanto ancora deve dare anche in termini occupazionali». Nel contesto descritto, importante sarà il ruolo del nuovo management dello scalo vibonese. «Auspichiamo dunque davvero che il nuovo direttore sia un tecnico competente, che conosca soprattutto le dinamiche del territorio. Abbiamo una grande sfida davanti, e noi come Cisl – concludono Mancuso e Pagnotta – ne vogliamo essere partecipi, per contribuire con le nostre competenze, al rilancio di questa infrastruttura».