L’estate che non decolla, la Pro loco Vibo Valentia: «Pochi eventi, città vuota e turisti annoiati»
Il boom è atteso per il mese di agosto ma non basterà a risollevare umore e “casse” degli operatori turistici. Il referente del sodalizio, Luigi Saeli avverte: «Basta improvvisare, serve programmazione»
Una estate ancora troppo “tiepida” dal punto di vista turistico e una programmazione eventi che non conquista. La stagione più attesa tarda a decollare a Vibo Valentia e, salvo qualche raro caso, anche lungo la costa degli dei le strutture ricettive faticano a riempirsi di villeggianti. Il boom è atteso ad agosto ma pensare di salvare l’intera stagione con un mese di piena attività non è realistico. Sono questi alcuni dei temi affrontati con Luigi Saeli, presidente della Pro loco di Vibo Valentia: «Ci troviamo a fine luglio senza una programmazione estiva. Non solo eventi ma anche attività pro turistiche. Manca organizzazione da 20 anni e ancora oggi ci ritroviamo a confermare che non è cambiato nulla».
La programmazione eventi
Eppure quest’anno la provincia vanta Tropea Borgo dei borghi e Vibo capitale della cultura: «Rappresentano una attrattiva in più a livello regionale. Servirebbe implementare iniziative di qualità. Le presentazioni dei libri sono interessanti ma non bastano, servono eventi in grado di attrarre, soprattutto giovani e famiglie. Il Tropea cipolla party ad esempio è stata una kermesse ben strutturata, si è lavorato bene e le alte presenze hanno dato ragione ai promotori». Ma all’origine di tutto «la programmazione dovrebbe essere concordata con le associazioni attive sul territorio. Invece ci capita di assistere ad eventi affidati sempre ai soliti noti».
Le richieste dei turisti
La Pro loco di Vibo Valentia, in merito alle presenze turistiche sul territorio e alle problematiche evidenziate dai villeggianti ha chiara visione: «Ci giungono segnalazioni per quanto riguarda le strade, la carenza di segnaletica, il degrado lungo la costa.
Anche all’entrata dei maggiori centri, le erbacce raggiungono i finestrini delle auto», evidenzia Saeli nel riferire le lamentele dei turisti. Anche qui la programmazione delle attività di pulizia dovrebbe essere anticipata e non giungere in piena estate con arterie stradali simili a giungle. E non solo. I titolari dei terreni dovrebbero fare la propria parte, mantenendo ordinate le proprietà.
Le città si svuotano la sera
C’è un altro aspetto rilevato, ovvero la mancanza di iniziative serali in grado di richiamare villeggianti: «Vibo Valentia la sera è vuota, le vie sono deserte. Negozi chiusi, centri culturali inattivi. Se ci spostiamo a Vibo Marina, salvo nel fine settimana, stessa cosa. Perché mai un turista dovrebbe lasciare un villaggio della costa dove trova animazione e divertimento per fare un salto in città? C’è un problema di fondo – analizza il presidente Pro loco Vibo Valentia – la nostra cittadina non riesce a visualizzare la stagione estiva, né adeguarsi alle richieste del turista». In tutta questa situazione, Saeli tiene a precisare il grande impegno delle associazioni, dei volontari, dei ristoratori e degli albergatori che stanno cercando di risollevarsi dopo i lunghi mesi di chiusura: «Anche il presidente della Provincia Solano finora si è dimostrato aperto e sensibile sui temi del turismo».
Le attrazioni culturali
Se dal punto di vista della movida Vibo offre poco, l’aspetto storico e culturale è un valore in più per la città. Alcune zone archeologiche sono però in fase di pulizia e si dovrà attendere si spera qualche giorno per vederle fruibili: «Qualcosa si sta muovendo, è tutto in work in progress. Anche su questo tassello è importante giocare d’anticipo e non giungere a estate inoltrata. Come Pro loco abbiamo portato avanti un progetto significativo per rendere visitabili le chiese del centro storico e la cripta di San Michele dietro prenotazione. Un’iniziativa – spiega Saeli – resa possibile grazie alla collaborazione dei parroci. I riscontri positivi ci sono stati e non limitati ad un periodo dell’anno».
Tecnici del turismo
Quali sono le soluzioni, per il referente Pro loco non ci sono dubbi: «Servono tecnici del turismo. Gli assessorati devono essere insediati da persone che sappiano parlare di turismo e non di improvvisati. Alcuni settori non possono essere politicizzati. Poi, possiamo parlare di tutto», conclude.