giovedì,Dicembre 26 2024

Parte da Vibo “Future Food Med”, polo di innovazione agroalimentare calabrese

La Regione Calabria ha ammesso ai finanziamenti del Por il progetto supportato da Confindustria a sostegno dei nuovi processi produttivi e della tutela e salvaguardia delle produzioni alimentari di qualità

Parte da Vibo “Future Food Med”, polo di innovazione agroalimentare calabrese

“Sostegno alle attività di animazione, tutoraggio e accompagnamento delle imprese aderenti ai Poli di innovazione-valorizzazione delle infrastrutture territoriali dei Poli di Innovazione”: ammesso il progetto denominato Future Food Med, risultato di un lavoro di squadra tra professionalità altamente qualificate, promosso, supportato e fortemente voluto dal presidente e dall’intera governance di Confindustria di Vibo Valentia e di cui è capofila la Colacchio Food Srl. Vibo Valentia, provincia calabrese a fortissima vocazione agroalimentare, vede concentrate ed operanti imprese agricole ed agroalimentari di primissimo piano nel panorama nazionale e internazionale, imprese  che hanno fondato il loro successo sull’investimento in ricerca e sviluppo e che, in concreto, hanno dimostrano quanto l’ossimoro “tradizione ed innovazione” – che ispira la loro filosofia imprenditoriale – sia davvero vincente.

«L’avviso finalizzato, attraverso le infrastrutture di ricerca dei Poli, a favorire l’animazione ed il trasferimento tecnologico nelle imprese aggregate – fa sapere Confindustria Vibo in una nota – è strategico per sostenere lo sviluppo dei comparti chiave dell’economia regionale tra cui un posto di rilievo ricopre l’agroalimentare ed è stato definito dalla Regione Calabria, in tempi e con modalità europee, di cui prendiamo atto con estremo interesse, con decreto dirigenziale n. 8694 del 3 agosto 2018, ha approvato l’elenco delle operazioni per singola area della cosiddetta Strategia di Specializzazione Intelligente ammesse a finanziamento nell’ambito del Por Calabria 2014/2020. L’opportunità che un Polo a governance imprenditoriale, assistita dal mondo della ricerca di alto profilo, vuole cogliere è quella di coniugare necessità di disporre dell’innovazione, intesa questa come disponibilità ad accettare cambiamenti anche dirompenti e determinazione ad implementarla nelle realtà imprenditoriale. È su tale visione che si è giocata la partita della proposta di un Polo di Innovazione, il Future Food Med che punta a diventare il Food Technopole della Calabria». 

La sua essenza sta tutto nel nome: Future Food Med, «il cibo (Food) al centro del nostro “Futuro” e della “mediterraneità” della nostra tradizione ma anche “cibo del futuro” quindi attenzione al contesto attorno a noi: novel foods, servizi intelligenti, prodotti innovativi, sui quali si giocherà larga parte della ricchezza del prossimo futuro. Presidiarli farà la differenza. L’ossatura del Polo, sul quale poggia l’intera progettualità, sono le irrinunciabili condizioni volte a: garantire la sostenibilità, la sicurezza dei cibi, la qualità coniugata come valorizzazione nutrizionale, funzionale, organolettica, l’autenticazione per la lotta alla contraffazione, imitazione, ma anche per codificare e dare identità oggettiva ai prodotti, interazione innovativa con i consumatori. Il costituendo soggetto gestore, in un’ottica di sviluppo sostenibile ed inclusivo verso tutto il mondo imprenditoriale agro-alimentare (inteso come filiera integrata “from farm to fork”),  partendo dalla lezione appresa in pregresse esperienze, ha fortemente puntato su una progettualità di ampio respiro territoriale – attraverso l’apertura  nazionale ed internazionale – e su un nuovo modello di business che, sganciato dall’inseguimento di modelli appartenenti ad altre realtà, punta a proporre un modello “su misura” che, per risolvere atavici e incolmabili gap rispetto a tutte le altre realtà italiane e mondiali, è stato incentrato sulla sfida di “Agrifood 4.0”». 

Così il Polo punterà a «creare un ecosistema di innovazione stabile ed in grado di autosostenersi nel tempo, volto a cogliere i vantaggi offerti dalla digitalizzazione, dall’automazione, dall’integrazione della robotizzazione in un modello organizzativo aziendale a supporto dei nuovi processi, dei nuovi prodotti, della tutela e salvaguardia delle produzioni alimentari di qualità, della valorizzazione delle aree svantaggiate attraverso la loro “messa in rete” e dello sviluppo sostenibile articolando il modello sulle tre linee strategiche proposte dall’avviso. Il tutto con l’obiettivo di dotare il sistema agroalimentare di strumenti all’avanguardia resi disponibili a tutte le imprese che vorranno condividere il modello proposto che vede nella tipologia di innovazione tecnologica scelta il suo formidabile abilitatore. Il partenariato proponente – fortemente focalizzato su una governance imprenditoriale in capo ad aziende innovatrici e leader nei comparti di riferimento nonché esempi di come l’innovazione, ormai senza confini fisici, può favorire la crescita dei territori – svilupperà una apposita infrastruttura in grado di attuare l’esplorazione delle nuove tecnologie per la produzione di alimenti sicuri, di qualità, salutari, lo sviluppo di nuovi prodotti e processi, per il miglioramento, la tutela e la tracciabilità della qualità e della distintività, nonché la valorizzazione sui mercati e l’implementazione della innovazione tecnologica nelle  filiere. Intende porsi quale nuova sintesi tra qualità, quantità e sostenibilità della produzione del cibo e configurarsi quale link tra lo sviluppo dell’Agrifood e lo sviluppo tecnologico e digitale anche in considerazione del fatto che la struttura della società attuale sarà, nel prossimo futuro, fortemente condizionata da trend che ne cambieranno in maniera significativa la fisionomia».

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