Ex Cementificio di Vibo Marina, il sindacato Con.fa.si.la ricorda le promesse del sindaco
La riconversione è stata un cavallo di battaglia del primo cittadino Elio Costa. A tre anni dall’elezione resta però solo un ecomostro
“A seguito della messa in onda della trasmissione di denuncia “Striscia la notizia” che ha dedicato parte del programma alla questione Italcementi, è d’obbligo fare delle riflessioni. Duole costatare che, ancora una volta è dall’esterno che sono puntati i riflettori, su di un’area industriale dismessa la cui riconversione fu cavallo di battaglia del programma elettorale dell’attuale sindaco”. E’ quanto dichiara il segretario del sindacato Con.fa.si.la, Gianni Patania. “Ricordiamo ancora le intenzioni accorate con cui il sindaco Costa manifestava la volontà di adoperare quell’area di 33 ettari come volano per il rilancio di un territorio disagiato e con il maggiore tasso di disoccupazione. Si parlò allora di industria agroalimentare – afferma Patania – un progetto ambizioso per la cui realizzazione sarebbe occorsa forse una maggiore determinazione, non certo dettata da uno slancio emotivo di attaccamento al territorio ma legata a competenze che si sarebbero certo potute trovare. Dall’intervista è emersa la totale fiducia del sindaco nelle dichiarazioni dell’azienda, tuttavia la struttura del territorio (passaggio di torrente nel sottosuolo) e la lavorazione dei materiali (polverino carbone, nafta industriale…) utilizzati per il prodotto fornito dalla stessa azienda, secondo noi meriterebbero un maggiore approfondimento proprio a tutela di un territorio la cui vocazione turistica è tanto decantata. Inoltre è accertata la presenza di capannoni con lastre di amianto che almeno andrebbero monitorate. Ci chiediamo quindi quali siano le reali intenzioni del sindaco Costa, a campagna elettorale conclusa ormai da un pezzo, riguardo un ecomostro che deturpa un territorio e ne mortifica il potenziale. Come sindacato investiremo l’Asl di Vibo e l’Arpa regionale affinché con carotaggi e opportuni metodi, si verifichino – conclude Patania – le reali condizioni di quanto esistente all’interno”.
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