Emergenza cinghiali, Pitaro: «Presto filiera delle carni. Sarà occasione di sviluppo»
Il progetto prende forma. Il consigliere regionale: «L'obiettivo è quello di trasformare un problema in risorsa»
Prende piede il progetto per creare una filiera dedicata alla carne di cinghiale. A definire le ultime novità ci ha pensato con una nota stampa il consigliere regionale Francesco Pitaro: «Finalmente la filiera delle carni di cinghiale calabro prende forma. Verrà infatti attivata – spiega – da una delibera della Giunta regionale con l’obiettivo di trasformare in risorsa una problematica divenuta insostenibile negli anni per agricoltori e cittadini». [Continua in basso]
La filiera carne di cinghiale
I dettagli, spiega l’esponente politico, sono stati messi a punto dopo un incontro «proficuo e costruttivo», alla Cittadella regionale con l’assessore alle Politiche agricole Gianluca Gallo, il dirigente generale del Dipartimento Giacomo Giovinazzo, il dirigente del settore Sanità veterinaria del Dipartimento Salute Pasquale Giorgio Piraino, il presidente dell’associazione “Libera caccia” della provincia di Crotone Vincenzo Renda, l’imprenditore Carmine Manfredi di Confesercenti e Andrea Doria del Movimento Libertà e Diritti.
«Occasione di sviluppo»
«Ho chiesto questo tavolo istituzionale che l’assessore Gallo ha reso tempestivamente possibile – spiega il consigliere, che lo scorso febbraio ha presentato una mozione in Consiglio regionale finalizzata all’attivazione di un ‘progetto pilota’ per la realizzazione di una filiera delle carni di cinghiale – con l’intento di avviare con urgenza una strategia innovativa che contrasti l’annosa emergenza dell’invasività degli ungulati (che mette a rischio colture e incolumità delle persone) e al contempo ne valorizzi la carne, i suoi prodotti e i suoi sottoprodotti, creando un’occasione di sviluppo per l’economia locale». [Continua in basso]
«Da emergenza a risorsa»
Sottolinea l’assessore Gallo: «La delibera di Giunta, alla quale già da qualche tempo si sta lavorando, muove dalla piena consapevolezza della utilità, sotto il profilo ambientale ed economico, di una simile filiera. Il provvedimento in via di definizione è il primo, importante passo per mettere a valore una risorsa rinnovabile. Condivise le proposte sottoposte alla nostra attenzione, abbiamo confermato l’impegno per l’attivazione di punti specifici per esaminare e migliorare la qualità igienico-sanitaria della fauna selvatica. Sarà, insieme agli altri accorgimenti utilizzati – aggiunge – una seria risposta al grido d’allarme lanciato quotidianamente da agricoltori, cittadini e amministratori locali, i quali chiedono l’individuazione e adozione di ulteriori e nuove misure, sempre più idonee a fronteggiare la questione cinghiali».
Ad avviso di Pitaro: «Potrà essere una delibera che, pur di fronte alle attuali oggettive difficoltà che la problematica presenta, avrà anche l’effetto di sdrammatizzare l’emergenza – cinghiali, introducendo elementi di rassicurazione circa la possibilità di un suo razionale monitoraggio e contrasto e innescando processi di valorizzazione economica che, adeguatamente sostenuti dalla Regione, potranno rivelarsi utili per una molteplicità di aspetti».