Tropea Capitale della cultura: «Mi vergogno di aver collaborato col sindaco»
Ennesimo capitolo sull’uscita di scena della città dalla prestigiosa competizione. La coordinatrice del dossier replica ancora una volta a Macrì
Non sembra avere fine la soap opera su Tropea Capitale italiana della cultura 2022. Dopo giorni di botta e risposta tra il sindaco, Giovanni Macrì, e la coordinatrice del Gruppo di lavoro, Luisa Caronte, si aggiunge una nuova puntata con la replica di quest’ultima che riportiamo integralmente.
Sono costretta a respingere e a rispondere in maniera vigorosa e forte alle accuse vergognose rivolte, ancora una volta, a me dal Sindaco di Tropea riguardanti le motivazioni dell’esclusione della Città dalle finaliste di Capitale Italiana della Cultura 2022, attribuite a Suo dire per mancanze riconducibili alla mia attività professionale. Quest’ultimo articolo del Sindaco si è rivelato come quello della verità! Il Sindaco di Tropea è stato smascherato, grazie alle motivazioni dell’esclusione della Città comunicate dal Mibact e contenute nel verbale della commissione esaminatrice del 5 novembre 2020, che lui stesso ha illustrato e che io ringrazio vivamente per averlo fatto.
Dalle motivazioni di esclusione del progetto, rese note dal Sindaco, si conferma quanto da me affermato nella replica del 28 gennaio ultimo scorso, a seguito dei suoi continui attacchi verso la mia professionalità. Ma andiamo a chiarire ulteriormente, le motivazioni del Mibact di esclusione di Tropea dalle finaliste, il progetto è stato bocciato prioritariamente, per la fragilità della governance e del budget, che conseguentemente ha annullato le ricadute progettuali nel settore turistico, il Sindaco non riesce a capire, o non vuole capire, che le fondamenta portanti di un progetto strategico culturale sono due.
Il cofinanziamento, perché voglio ricordare che il milione di euro finanziato dal Mibact è un semplice contributo, mentre il progetto complessivo aveva un bilancio di 4 milioni e 700 mila euro, pertanto la differenza tra il contributo ministeriale ed il costo complessivo del progetto doveva obbligatoriamente essere finanziato dai partners di progetto pubblico privato, proprio perché il comune di Tropea non poteva far fronte all’intero contributo privato in quanto lo stesso comportava un impegno finanziario di 3 milioni e 700 mila euro, mai reso disponibile dal Sindaco stesso, infatti, si rileva dalla scheda finanziaria presente nel dossier, che il comune di Tropea immetteva nel bilancio complessivo 600 mila euro. Altro aspetto fondamentale è la descrizione puntuale della governance cioè di chi andrà in fase esecutiva a gestire il progetto. Questo punto è di fondamentale importanza perché bisogna stabilire gli organismi che garantiscono una corretta gestione del progetto, ovviamente, considerato che il cofinanziamento faceva capo al Comitato Promotore, che è l’organismo di promozione e di gestione degli eventi in calendario e che con un incontro pubblico al centro culturale di Tropea abbiamo costituito il 7 febbraio 2020, con l’adesione sottoscritta dal Sindaco del comune di Tropea, dalla Regione Calabria, dalla provincia di Vibo Valentia, dai sindaci di vari comuni e da associazioni, imprenditori e portatori d’interesse, e la cui implementazione è continuata anche in seguito, con l’adesione di altri enti ad una manifestazione d’interesse pubblicata dal Sindaco stesso, in virtù di questa costituzione, avevamo previsto nella governance la nascita di una Fondazione che era l’espressione del partenariato rappresentato dal Comitato Promotore, che avrebbe dato la gestione del progetto al gruppo di lavoro, con la responsabilità di progetto del coordinatore (come previsto dal Bando Mibact), e presidenza del Sindaco di Tropea.
Questo perché tale forma di governance garantisce l’equilibrio e la compartecipazione trasparente nella gestione dei fondi pubblici da parte di tutti i partners ed evita la gestione individuale del Sindaco e della Giunta Comunale di tutti i fondi del progetto, modalità di gestione vietata dalla legge. Infatti contrariamente a quanto affermato dall’ Avv. Giovanni Macrì dal sito di Procida 2022 emerge la costituzione di un Comitato Promotore come forma di governo condivisa, la stessa governance a cui fa riferimento l’audizione di Procida innanzi al Mibact, dove addirittura presentando il Comitato Promotore come forma di governance pubblico privato del programma Procida 2022 si fa riferimento anche all’art 151 del codice degli appalti, e qui suggerirei al Sindaco di andare a guardarsi il video dell’audizione e di comprenderlo. Perché questo è il metodo trasparente serio e legale per definire il governo di un progetto! E questo è quello che si addice a chi vuole seriamente intraprendere un’iniziativa così importante come la candidatura a Capitale Italiana della Cultura!
La fragilità della governance e quindi anche del budget, perché eliminando il comitato promotore viene meno il cofinanziamento dei partners e si trasferisce l’intero importo al comune di Tropea, rappresenta, in un progetto, la debolezza della modalità organizzativa e di gestione e la debolezza della sostenibilità dei costi del progetto da parte del soggetto proponente cioè il comune. Sostenibilità dei costi significa avere a disposizione tutti i fondi per poter pagare le attività previste nel progetto, se questa sostenibilità non viene garantita ecco che si ha una fragilità di bilancio e di governance che, a differenza di quanto affermato dal Sindaco, non significa mancanza di spiegazioni o di declinazioni o addirittura di un chiaro racconto del governo del progetto, ma una mancanza sostanziale di elementi portanti del progetto. È come costruire un palazzo sulla sabbia!
Dalla versione finale inviata dal Sindaco al Mibact si evince una descrizione confusionaria e poco chiara, nella quale si danno ruoli a tutti ma la gestione del calendario dei rapporti con gli sponsor rimangono di esclusiva competenza del Sindaco, in questo calderone viene messo di tutto Gruppo di Lavoro, Giunta Comunale, la Coordinatrice del Gruppo di Lavoro senza una organizzazione chiara con dei ruoli e compiti definiti, ribadisco tutto ciò ha reso inammissibile l’elaborato per violazione dei principi elementari di suddivisione dei compiti di indirizzo politico e di indirizzo amministrativo, rendendo fragile la governance del progetto e fragile la sostenibilità finanziaria del bilancio, e francamente questa determinazione della commissione di valutazione non mi stupisce, anche se l’utilizzo della parola fragilità ha dato la possibilità al Sindaco di elaborare una interpretazione molto ampia a Suo favore e per niente professionale.
Meraviglia la totale incapacità, da parte del primo cittadino di Tropea di comprendere che è stato citato da me l’articolo 107 sulle funzioni e responsabilità dei dirigenti contenuto nel Testo Unico degli Enti Locali, perché il Sindaco aveva assunto nel progetto un ruolo di gestione, che non poteva assumere, proprio perché di competenza dei Dirigenti Comunali che potevano, se coinvolti dal Sindaco, aiutarlo nella modifica del progetto magari supportandolo nella parte giuridico amministrativa rivelatasi il Suo punto debole. In merito alla mancanza della tematica della Candidatura è da rilevare che era stato individuato il tema dell’interculturalità e dell’accoglienza, condiviso con il Sindaco e con il Gruppo di Lavoro tant’è che uno degli slogan elaborato dal gruppo di lavoro è stato: “a Tropea nessuno è straniero”.
Sono risibili, disgustose e prive di qualsiasi fondamento le affermazioni relative alla rimozione del mio incarico, visto che non vi era nessun accordo scritto, ma solo la mia disponibilità a lavorare gratuitamente per il bene di Tropea e dell’intero territorio. In merito alla capacità di condurre il progetto sono riuscita a costruire un partenariato molto importante facendo aderire allo stesso, molte imprese, associazioni ed enti anche di fuori regione che hanno garantito, come ha detto il Mibact, una buona connessione e collaborazione con il territorio. Mi fa molto piacere la valutazione positiva del progetto pilota da parte della commissione Mibact, in quanto rappresenta la strategia complessiva del Dossier elaborata insieme al Gruppo di Lavoro e ideata da me.
Devo ricordare che per quanto concerne il progetto Pilota proprio per merito mio alla candidatura di Tropea aveva aderito Smau Italia la più importante società Italiana di innovazione per gli Enti e le Imprese, oltre a tutte le associazioni ed enti del terzo settore coinvolte grazie alla mia credibilità e competenza, che oggi il Sindaco vorrebbe maldestramente mettere in discussione. Oggi ho capito bene qual è l’intuito del Sindaco, vale a dire quello di sfruttare le reti relazionali e le professionalità altrui, per questo non ha osato abbastanza sostituendomi.
Devo infine controbattere alle insinuazioni del Sindaco sull’incarico di gestione mantenuto a titolo gratuito dalla sottoscritta, a tal proposito avevo dichiarato, anche ad alcuni componenti del Gruppo di Lavoro di lasciare l’incarico se il Sindaco avesse voluto, firmando una dichiarazione scritta.
Vorrei ricordare al Sindaco che se il progetto non ha un anima è perché, forse è stato proprio lui a non volerla, in quanto non in grado di sovrintendere ai lavori quale massima espressione istituzionale dell’ente comunale.
A titolo personale mi sento di dire che il mio rammarico è che anch’io ho avuto delle intuizioni circa la vera volontà del Sindaco di portare avanti il progetto, e che fin da subito ha palesato modi poco ortodossi nei miei confronti e interesse solo alla pubblicità che poteva derivare dalla candidatura di Tropea come più volte ha affermato anche pubblicamente, ho sbagliato a collaborare con il Sindaco di Tropea in un progetto dove avevo capito che non vi era come vero obiettivo la vincita della competizione.
Sono rimasta per portare a termine un lavoro a cui, come me, credevano in tanti che io personalmente avevo coinvolto, ma di certo non era mio interesse e men che meno calcolo rimanere a lavorare con un Sindaco che ha dimostrato e dimostra ancora oggi di avere delle gravi lacune non solo nelle competenze amministrative ma anche relazionali. Ed è proprio vero che avevamo una visione diversa riguardo ai conflitti di interesse.
Per quanto riguarda la riconoscenza e la gratitudine, per chi come me ha collaborato gratuitamente o meglio a proprie spese, è stata ripagata dal Sindaco con le parole di disprezzo nei miei confronti. A questo mi preme rispondere solo con una completa indifferenza e l’unico senso che mi coglie è, oltre l’ilarità, la vergogna di essere stata al servizio di un Amministratore che non mi merita.
Dott.ssa Luisa Caronte – Coordinatrice Gruppo di Lavoro Tropea Capitale Italiana della Cultura 2022
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